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Bocchino: "Fli, ora fase due" Tutti i disastri della fase uno

Sabato e domenica i futuristi si ritrovano a Pietrasanta. Del loro "primo tempo" si ricorda la diaspora e l'eclissi di Fini

Andrea Tempestini
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Squillano le trombe e rullano i tamburi. Sabato e domenica Futuro e Libertà si ritroverà a Pietransanta "per chiudere la prima fase della sua vita politica e dare avvio alla fase due". Lo ha scritto sul sito del partito il vicepresidente, Italo Bocchino. I risultati della "fase uno"? Un mistero. O meglio, un disastro. Dopo lo strappo con Silvio Berlusconi, la creatura politica di Gianfranco Fini, sempre attaccato allo scranno più alto di Montecitorio nonostante l'incompatibilità con la leadership di un partito, ha visto erodersi il consenso, già scarso, di cui godeva. I futuristi sono stati poi cannibalizzati dal Terzo Polo di Pier Ferdinando Casini, leader indiscusso dei centristi che ha messo in secondo piano il presidente della Camera e i suoi. In tutto questo tempo la squadra di Fli si è assottiliata: il partito è stato al centro di un vero e proprio esodo dei "pentiti" che hanno lasciato la nuova formazione, fin dai primissimi gironi che hanno seguito l'addio al Pdl. Questi, in estrema sintesi, i risultati della "fase uno". Cari Italo Bocchino e Gianfranco Fini, non si può che migliorare. Buona fortuna, allora, per "la fase due".

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