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Consumi, industria, clima: l'Istat prevede un 2012 nero

Il presidente Giovannini: "Sappiamo che il primo trimestre 2012 non è andato bene". Pil in calo dello 0,5 per cento

Giulio Bucchi
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Brutte notizie per il Pil italiano, che ha registrato una variazione acquisita nel 2012 dello 0.5 per cento. A confermarlo è lo stesso presidente dell'Istat Enrico Giovannini, intervenuto all'assemblea annuale di Ibc a Milano: "Sappiamo già che il pil nel primo trimestre del 2012 non è andato bene a causa della caduta dei consumi". "Sono indicazioni indirette", ha sottolineato Giovannini. "A gennaio - ha spiegato - la produzione industriale indica dei problemi, come emerge anche dalle stime anticipate da Confindustria, e sappiamo che a febbraio c'è stato un momento climatico che non ha favorito la produzione e ha creato tutta una serie di problemi". La recessione, ha indicato ancora il presidente dell'Istat, "si caratterizza per un calo di consumi ma non di investimenti, con la domanda estera che fa da calmiere". "Il reddito delle famiglie - ha detto ancora Giovannini presentando uno studio dell'Istat nel corso dell'assemblea annuale Ibc - tra 2008 e 2011 in Italia e Spagna ha avuto un colpo più duro rispetto a Francia e Germania e il reddito 'pro capitè delle famiglie italiane si è ridotto in media di 300 euro nel 2009 rispetto al 2000: se guardiamo alla crisi di questi anni, siamo passati da una crisi di produzione a una ambientale a una finanziaria. Ora - ha concluso - siamo a quella sociale: senza un cambiamento di mentalità non credo andremo lontano".  

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