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Lo slogan: La Fornero al cimitero Un video sputtana Diliberto

Il segretario rosso insieme alla manifestante con la maglietta-choc: "Non me ne ero accorto". Eppure parla con lei per 5 minuti abbondanti

Giulio Bucchi
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Una delle due: Oliviero Diliberto o ha gravissimi problemi di vista e attenzione oppure ha una faccia di bronzo da record. Il segretario nazionale dei comunisti italiani è finito nella bufera per una foto davanti a Palazzo Chigi con una signora che sfoggiava una maglietta con su scritto "Fornero al cimitero". Il ministro Elsa se l'è giustamente presa ("Provo disgusto e sdegno e denuncio l'irresponsabilità di simili comportamenti") e il rosso Diliberto ha minimizzato: "Vorrei tranquillizzare tutti. Ieri la foto in questione, durante il presidio per l'articolo 18, è stata fatta perché la figlia di quella lavoratrice ha dato un esame all'università con me e ha preso 30. E' ovvio che non mi ero accorto della maglietta e me ne dispiaccio". La distrazione di un momento, un click malandrino in una giornata di proteste contro la riforma del lavoro? Non proprio, visto che oltre alla foto c'è pure un video in cui un Diliberto estremamente rilassato chiacchiera amabilmente con la signora in questione e un'amica per 5 minuti abbondanti. Appoggiato alla balaustra, le ascolta, sorride, scherza, fa il piacione quando le due manifestanti gli chiedono una foto-ricordo. Il comunista dista dalla maglietta pochi centimetri, spesso lo slogan belluino è all'altezza del suo naso, ma niente. E pure l'orecchio non è troppo fino, perché quando le due signore iniziano a parlare di violenza giusta contro i politici ("Lo spero, lo spero", ribadisce la donna con la maglietta) lui non sente, o finge di non sentire pur di raccogliere le briciole dal dissenso. Guarda il video che sputtana Diliberto su LiberoTv  

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