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Marò, la linea soft di Monti: "Battere i pugni non serve"

Faccia a faccia tra il prof e il premier indiano Singh. L'India promette: "Sul caso presto una soluzione amichevole"

Matteo Legnani
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"Una soluzione amichevole". E' quella che sul caso dei due marò detenuti a Trivandrum, il premier indiano Manmohan Singh ha promesso oggi al collega italiano Mario Monti nel corso di un incontro bilaterale avvenuto a Seul. Singh ha anche assicurato il suo impegno "personale" nella soluzione di "questo difficile problema umano". Ma i tempi della soluzione del caso sono tuttora ignoti. Su questo punto, però, Mario Monti ha tirato una bacchettata alla politica italiana: "Se l'obiettivo non è avere espressioni di consenso nel Paese parte di chi si sente più accesamente italiano e ritiene che si debbano picchiare i pugni sul tavolo" ma quello di arrivare a una felice soluzione della crisi, allora "credo più importante avere azioni più pazienti ma forse più profonde come - sottolinea Monti - quelle in atto". Sul caso del turista Paolo Bosusco, ancora nelle mani dei ribelli maoisti, Singh ha assicurato il "massimo impegno" del governo. in vista della sua liberazione.

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