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Inter, il timido Stramaccioni: "Fino a ieri li ammiravo"

La conferenza stampa del nuovo allenatore nerazzurro, più giovane di molti suoi giocatori. "Per me questo è un bellissimo sogno"

Andrea Tempestini
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"E' un bellissimo sogno, non ho  paura di bruciarmi”. Andrea Stramaccioni affronta con entusiasmo - e troppa timidezza - l'inizio dell'avventura sulla panchina dell'Inter. Il 35enne allenatore è il nuovo tecnico nerazzurro dopo l'esonero di Claudio Ranieri. “Ieri, quando sono uscito dall'incontro con il presidente Moratti, pensavo di essere stato me stesso. Se Moratti ha scelto di darmi una possibilità, lo ha fatto dopo aver visto cosa ho fatto in questi 6 mesi sul campo”, dice l'ex allenatore della Primavera dell'Inter. Stramaccioni sì, Stramaccioni no Guarda il dibattito su LiberoTV "Un grande orgoglio" - “Ho la sicurezza che mi dà il mio lavoro, la società mi è vicina. Io so che devo fare la mia parte in campo, i giocatori faranno il resto”, aggiunge nella conferenza di presentazione. Stramaccioni oggi ha diretto il primo allenamento: “Sono stato sincero: per me è un orgoglio allenare questi grandi campioni. Fino a ieri li ammiravo   da fuori, ora sono i 'mieì grandi campioni. Lo spogliatoio è composto da giocatori di spessore mondiale”. Ogni allenatore, all'Inter, deve fare i conti con l''ombrà di Josè Mourinho: “Mi sento anni luce da uno dei migliori allenatori del mondo. Mourinho è un mito, io ho le mie idee e con umiltà andrò in campo per insegnarle. So bene che è difficile incidere quando si subentra in corsa, io penso solo a trasmettere ai giocatori quello che  so”, ribadisce. L'ombra di Mou - Dall'estate 2010 ad oggi, la panchina nerazzurra ha mietuto 'vittime' illustri: “Non mi sento un predestinato, direi che è sufficiente usare il termine 'fortunatò. Se si decide di fare questo lavoro, è un sogno. Punto. Il termine paura non è esatto. Da quando il presidente mi ha comunicato la sua decisione, io ho cominciato a pensare al lavoro da svolgere in campo”, dice Stramaccioni. L'Inter sta vivendo un'annata a dir poco complicata: il terzo posto è lontanissimo, la qualificazione all'Europa League è a rischio. “Il presidente ieri, all'interno di una disamina tattica, mi  ha detto semplicemente che 'bisogna vincerè. Fin da domenica, contro il Genoa, dobbiamo mettere in campo la voglia di fare risultato. Non ha senso ora fissare obiettivi a lungo termine, bisogna pensare alla   prossima partita. Non facciamo tabelle, prepariamo un match per volta. Ho fiducia nei giocatori, nella società e in me stesso: pensiamo a battere il Genoa, poi penseremo alla gara successiva”, ripete. “I giocatori di questa squadra - prosegue - hanno scritto pagine importanti nella storia del calcio. Io devo trasmettere le idee che mi hanno   portato fino a questo punto. Per dirla in poche parole, io ci credo   molto”.    "Conto su Sneijder" - Per risollevare l'Inter, Stramaccioni avrà bisogno del contributo di Wesley Sneijder. L'olandese, finora, si è espresso al di sotto delle aspettative. ”Non voglio parlare del passato, perchè non conosco le dinamiche. Sneijder ha talento e qualità, se sta bene può incidere molto. Aspettiamo che stia bene. In generale, prima di   dare giudizi voglio attendere”, dice il tecnico. La vittoria ottenuta domenica Londra nelle Next Generation Series “sembra lontanissima, sembra sia passato già  qualche mese. Io ho messo la faccia negli ultimi 6 mesi, ma i risultati del settore giovanile sono il risultato di un lavoro di altissimo livello”, dice Stramaccioni.   "Mi davano del lei" - Con il suo arrivo sulla panchina, è ipotizzabile un 'travaso'  di baby dalla Primavera all'Inter dei grandi? “Il mondo della prima squadra è distante anni luce dal settore giovanile. Oltretutto, qui siamo in uno dei club più importanti del mondo. I nostri giovani hanno talento e prospettivo: rappresentano un patrimonio della  società che sceglierà il modo migliore per gestire i calciatori. Ogni elemento ha un percorso diverso, c'è il rischio di affrettare i tempi”, dice Stramaccioni. Nello spogliatoio dell'Inter, ci sono calciatori più anziani dell'allenatore: “Oggi i giocatori mi hanno dato del 'lei'. Io garantirò il mio rispetto e lo pretenderò da   tutti”.

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