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Morosini, il saluto di Livorno tra cori, sciarpe e Ligabue

Lo stadio della squadra di "Moro" celebra il giocatore morto sabato per malore. Il sindaco: "Gli dedicheremo un settore"

Giulio Bucchi
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Coro e battimani, come quando correva in mezzo al campo. Piermario Morosini è stato salutato così dai tifosi del Livorno, e non solo, accorsi allo stadio della città toscana per rendere omaggio al centrocampista amaranto scomparso sabato per un malore sul campo del Pescara, ad appena 26 anni. "Ciao Piermario, lo stadio Picchi ti saluta", si legge sul grande striscione affisso al bordo della pista d'atletica, sulle note delle canzoni di Jovanotti e Ligabue, i preferiti dallo sfortunato calciatore. In attesa dei funerali nella sua Bergamo, il mondo del calcio e non solo si stringe intorno a Morosini. Ci sono le leggende del Livorno (Ennio Bonaldi e Igor Protti), il presidente Aldo Spinelli, il sindaco Alessandro Cosimi che ha sottolineato: "Siamo qui perchè il ragazzo se lo merita, non per altro. Faremo quello che abbiamo detto appena la società e i tifosi ce lo comunicheranno e cioè intitolare un settore dello stadio alla memoria di Piermario". Molti dei tifosi arrivati allo stadio hanno lasciato la loro sciarpa legata ai cancelli. Tanti i lumini accesi, i biglietti, i fiori deposti e bandiere amaranto abbrunate. A lutto e a mezz'asta anche la grande bandiera del Livorno issata davanti allo stadio. Centinaia  i gagliardetti, bigliettini, disegni, maglie, mazzi e cuscini di fiori. Non mancano testimonianze dall'estero: Auxerre, Barcellona (due le sciarpe dei blaugrana), Sankt Pauli, Olympique Marsiglia, Liverpool. Quest'ultima, accompagnata da un'altra con la celebre frase-slogan del club inglese "Yoùll never walk alone". Tante le testimonianze di affetto da tutta Italia. Dai tifosi di Roma, Inter, Fiorentina, Verona, Crotone, Pisa, Napoli, Benevento, Perugia, Prato, i gagliardetti dell'Associazione Allenatori, dell'Empoli, del Calcio Femminile Livorno.  

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