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Il Cav accelera sul candidato, ma la Lega detta le condizioni

Nicoletta Orlandi Posti
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Chi domenica pomeriggio ha fatto partire il conto alla rovescia per scoprire il nome del prossimo candidato sindaco di Milano, resterà deluso. La «settimana per trovarlo» di cui ha parlato domenica a Desenzano del Garda Silvio Berlusconi, non è quella appena iniziata, ma quella che scatterà dal giorno del vertice unitario del centrodestra che, ad oggi, non ha ancora una data certa. Colto di sorpresa mentre s'innalzava sul predellino dell'auto, il fondatore di Forza Italia, nel rispondere alle domande su Milano, spiegando che «sono sicuro che vinceremo», alla domanda sul candidato sindaco ha spiegato che «lo troviamo in una settimana». Una frase da intendere non letteralmente, ma da interpretare come il fatto che una volta trovato l'accordo politico sul nome non si farà fatica. Del resto l'agenda di Berlusconi sembra abbastanza piena. Ieri sera ha partecipato a una cena di raccolta fondi col gruppo azzurro di Seregno. Oggi l'ex Cav compie gli anni e andrà a cena con i figli, mentre domani i festeggiamenti proseguiranno con i deputati e i senatori azzurri. Difficile però che in queste occasioni si parli delle amministrative di Milano. Il primo appuntamento utile per introdurre il discorso, invece, potrebbe essere il «tavolo di sintesi» del centrodestra che Roberto Maroni ha annunciato per lunedì prossimo. In quell'occasione si riuniranno tutti i coordinatori regionali del centrodestra e, oltre a parlare delle politiche della Regione, si potrà iniziare a parlare se non di nomi, almeno di programmi e di regole anche per Milano. Resta, infatti, il nodo delle primarie. Salvini, Maroni e la Lega le vorrebbero fare, Forza Italia no e anche Berlusconi ha spiegato che «servono solo se non si riesce a trovare un candidato che faccia sintesi». Quella del «tavolo di sintesi» è una strada battuta anche dal Nuovo Centrodestra. Una posizione ribadita anche ieri dal coordinatore regionale Alessandro Colucci e dal capogruppo al Pirellone Luca Del Gobbo: «Siamo lieti che anche il resto del centrodestra si sia accorto dell'imminenza delle elezioni per il sindaco di Milano - scrivono i due in una nota -, non vorremmo però che la troppa fretta porti ora a scelte sbagliate concentrandoci solo sul nome del candidato e non sulla centralità di contenuti e programma». Più freddina la Lega. Matteo Salvini ha spiegato che: «Sono disponibilissimo a ragionare con Berlusconi e Fi ma partendo dalle nostre proposte e senza marmellate» e il segretario cittadino Igor Iezzi spiega che «il tavolo del centrodestra per Milano lo convocheranno Salvini e Berlusconi quando sarà il momento. Quello di Maroni credo serva per parlare di Regione...». E sulla tempistica frena: «Le idee le abbiamo chiare, ci bastano un paio di settimane per metterle nero su bianco. Il candidato arriverà dopo». Anche sul totonomi, l'incertezza regna sovrana. L'ultimo nome in ordine di tempo è quello di Alessandro Crolla, consigliere delegato di American Chamber of Commerce. Ma lui stesso si è affrettato a smentire. In discesa sono anche le quotazioni di Adriano Alessandrini. Restano invece in campo le scelte interna di Giulio Gallera e Paolo Romani. Nonostante il rifiuto ufficiale, però, sono in tanti a credere che alla fine il candidato sarà Paolo Del Debbio. di FABIO RUBINI

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