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Milano, dalla giunta Pd zero sconti alle tasse per i locali in crisi

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Enrico Paoli
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Il Consiglio comunale di Milano, con 25 voti a favore e 10 contrari, ha approvato ieri sera  il Bilancio di Previsione 2021-2023. L'equilibrio economico-finanziario, per la parte corrente, è fissato a 3,3 miliardi di euro, mentre nella parte in conto capitale è di 4,8 miliardi di euro. A rendere possibile l'approvazione del documento economico, entro i termini previsti dal governo, il ricorso ad un sub emendamento, una sorta di «tagliola», presentato e approvato dalla maggioranza, «che ha confermato tutte le poste inserite nella delibera, rinviando l'emendabilità all'assestamento di Bilancio», spiega una nota di Palazzo Marino.

Con il ricorso al meccanismo della tagliola sono stati fatti decadere gli oltre 100mila emendamenti presentati dall'opposizione, in particolare dal capogruppo di Fratelli d'Italia, Andrea Mascaretti. «La maggioranza si è comportata contro ogni regola democratica», afferma l'esponente di FdI, «dopo aver gridato al lupo al lupo per il numero degli emendamenti, ne hanno impedito totalmente la discussione imbavagliando di fatto l'opposizione, con un sotterfugio del quale verificheremo la regolarità. Una maggioranza che teme il confronto».

Per il capogruppo di Forza Italia, Fabrizio De Pasquale, «nulla è stato fatto sulle tasse e i canoni di affitto per aiutare le categorie penalizzate dal Covid». «Il peggior bilancio preventivo dal dopoguerra ad oggi», chiosa la Lega. L'opposizione, in particolare, aveva chiesto lo sconto sulla Tari, in modo da dare respiro ai commercianti colpiti dalla Pandemia. Forte dello studio elaborato a suo tempo da Confcommercio («La Tari, per legge, è una tariffa che deve coprire il costo del servizio di pulizia, ma se il servizio non viene fatto perché i negozi sono chiusi o se è ridotto, il Comune, da buon padre di famiglia, potrebbe andare dall'Amsa, sua partecipata, e chiedere la riduzione del costo del servizio» la posizione espressa a suo tempo dall'associazione di categoria), il centrodestra avrebbe voluto un intervento energico sui conti di Palazzo Marino, in modo da dare un segnale forte alla città. Che non è arrivato. «Già nel 2020 chiedemmo un taglio vero sulla Tari. Avevamo presentato emendamenti per non farla pagare per le giornate in cui non si sono prodotti rifiuti», sostiene De Pasquale, «diminuire le tasse è la strada per salvare l'occupazione e le imprese. Se chiudono le aziende, anche il bilancio del Comune subirà gravi perdite future».

 Soddisfatta, invece, la maggioranza che sostiene la giunta guidata dal sindaco, Beppe Sala. «Siamo riusciti a superare l'ostruzionismo irresponsabile delle opposizioni che nonostante il momento hanno provato a bloccare la città», afferma il capogruppo del Pd in Consiglio comunale, Filippo Barberis, «una vera e propria vergogna. Con l'approvazione riusciremo a garantire piena continuità ai servizi per i cittadini e agli investimenti per la città. Lavoreremo da subito per una prossima variazione di bilancio che permettere di sbloccare ulteriori aiuti ai cittadini e alle categorie più colpite dalla crisi pandemica. Ci hanno costretto ad un prova di forza, e l'abbiamo vinta, nell'interesse della città». Ecco, ora siamo proprio curiosi di vedere come e quando il centrosinistra darà una mano alla città e ai commercianti.

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