Cerca
Logo
Cerca
+

Milano, il Comune dà soldi alle scuole che prendono immigrati. Fratelli d'Italia: "Follia"

Enrico Paoli
  • a
  • a
  • a

Sull'isola che non c'è, cantata da Edoardo Bennato, le classi scolastiche sono tutte belle e linde. Ma soprattutto politicamente corrette, con gli alunni equamente assortiti. L'alto e il basso, in senso sociale, l'immigrato e l'italiano, il cattolico e il musulmano. Ma nella Milano di Beppe Sala, governata dal centro sinistra, l'isola che c'è è molto più complessa e articolata. E le classi non sono affatto equamente assortite. Anzi, la realtà dei fatti racconta l'esatto contrario. Al punto da indurre il Municipio 6, guidato dall'esponente del Pd,Santo Minniti, ad approvare una delibera contro la «segregazione scolastica».

Il cuore del provvedimento, piuttosto sorprendente, è contenuto nel «Patto territoriale contro la segregazione scolastica, per la gestione delle iscrizioni alle scuole primarie e secondarie di primo grado», e prevede «premialità per le scuole più svantaggiate» che aderiscono al progetto, individuate «nell'attribuzione di fondi del diritto allo studio». Insomma, soldi a chi prende immigrati, volendo tradurre il concetto. «Siamo al paradosso», sostiene Riccardo De Corato, consigliere comunale di Fratelli d'Italia e assessore regionale alla Sicurezza, «prima realizzano quartieri ghetto e poi si lamentano del fatto che molte famiglie decidono di non andare nelle scuole del proprio bacino». Perché il nodo della vicenda è tutto lì. Molte famiglie, al momento dell'iscrizione dei loro figli a scuola, scelgono gli istituti considerati meno problematici, o comunque meglio assortiti.

Da qui la cosiddetta «segregazione scolastica», contro la quale il Municipio 6 ha varato la delibera di giunta e il «Patto territoriale», con l'obiettivo di «favorire, tra le diverse autonomie scolastiche, un maggiore equilibrio nella loro composizione socio-economico-culturale al fine di garantire», si legge nel documento, «le pari opportunità educative a tutti i minori nel rispetto del principio di equi-eterogeneità nella formazione delle classi anche interloquendo con l'Ust per distribuire in maniera equa le quote di alunni di origine straniera, Nai (nuovi arrivi in Italia, ndr), con Bes (alunni con bisogni educativi speciali, ndr) e provenienti da famiglie in condizioni svantaggiate». Una delibera di giunta, quella del Municipio 6, che strizza l'occhio al "Black Live Matter", particolaremente adatta per la campagna elettorale. «La chiamano "segregazione scolastica" e scrivono che è la conseguenza di "una fuga degli italiani" verso le scuole private e quelle a forte dominanza di italiani», sostiene De Corato, «che ha come esito la netta separazione tra gli alunni di classe sociale elevata e quelli stranieri o quelli svantaggiati socialmente. Nessun cenno ai veri problemi di molte scuole a concentrazione straniera, ovvero la lentezza dei programmi, visto che molti alunni non sanno l'italiano».

I problemi reali, sull'isola che c'è, non si risolvono con i fondi a chi accoglie gli stranieri, ma con vere politiche d'integrazione, premiando i regolari.Altro che demagogia, insomma. «È vero che in molte scuole della periferia ci sono problemi, ma non è certo in modo ideologico che si risolvono, contestando anche la liberalizzazione della scelta della scuola. Siamo arrivati alla composizione socio-economico-culturale per delibera, persino premiata con l'assegnazione di maggiori fondi di diritto allo studio. Non pensano, invece a creare classi ponte per i primi anni, per chi non mastica la lingua o a organizzare corsi ad hoc».

«Da un Municipio ideologico come quello 6 non poteva altro che essere partorita una delibera del genere», afferma Massimo Girtanner, ex presidente di Zona 6 e membro dell'assemblea nazionale di FdI, «se una delibera del genere l'avesse proposta il centrodestra cosa avrebbero detto? Quando ricoprivo la carica di presidente proposi corsi ad hoc di italiano per gli alunni stranieri, magari durante i pomeriggi scolastici, ma venni subito tacciato di razzismo e oggi siamo alla delibera che vuole disegnare i bacini di utenza». L'isola di centrodestra e quella di centrosinistra...

Dai blog