Crudi e cotti, l'antipasto inimitabile del ristorante di viale Sarca: la recensione
Il pesce a prezzo umano, a Milano, spesso ci viene dalla Sardegna. Ne avevate già letto qui su Libero settimane fa, a proposito di un ristorante in viale Sabotino, La Calanca di Leo Loi. E potete averne conferma facendo visita a un indirizzo un po’ più decentrato: La Bicocca.
Nel lontano 2019, avevate avuto modo di stupirvi della solidità di questo posto simpatico in viale Sarca 179, appunto in Bicocca, con le insegne color verde scuro che fanno pensare a un country club britannico, e che fin dal nome mantiene chiara la sua identificazione con quartiere che lo ospita. Antonio Tatti e Maddalena Bassu, marito e moglie, quest’anno festeggiano i 41 anni di matrimonio, e i 35 a cucinare nel loro ristorante. Aprirono qui nel 1986, e allora l’atmosfera era parecchio diversa: non c’erano le costruzioni moderne, non c’era la Collina dei Ciliegi. C’erano piuttosto gli stabilimenti della Pirelli, un’atmosfera operaia a cui non era estraneo il bacino d’utenza di un altro locale, al numero 187, come la Trattoria Toscana Da Aldo, che ancora 10-15 anni fa era in attività prima di diventare il solito sushi cinese uguale a molti altri. Antonio e Maddalena no, ci sono ancora, lui in cucina e lei in sala. A fare i dolci, aiuta la bella figlia Genny, e fa la spola tra tavoli e fornelli anche Basilio, l’imponente e simpaticissimo rampollo maschio. A completare la famiglia, il maître Gaetano, che non è parente ma è come se lo fosse.
E che succede, qui a viale Sarca 179? Succede che mangerete in un ambiente coi muri che, dai toni cilestrini che avevano, sono diventati anch’essi color verde scuro. Non è cambiato però l’affresco col nuraghe che caratterizza la sala, e neanche le vedute di insenature, calette sarde e mare, lui sì, ancora di un azzurro abbagliante. In tavola, grissini di una nota marca, che però verranno quasi subito integrati dal pane sardo, la carta da musica, quella con cui si fa il pane carasau. E l’offerta di una bruschetta al pomodoro, ben condita e fresca, predispone a un menù dove Sardegna e pesce celebrano un intenso matrimonio.
Lo capirete fin dal superbo antipasto misto per due persone (ma se c’è poca gente, potrebbero farvelo anche se siete in solitario), due portate di cotti e di crudi. Sul piatto lungo dei cotti, ecco una catalanina di gamberi, un po’ di polpo con le patate, uno stuzzicante salmone gratinato e farcito di carciofi e pecorino (chi ha detto che formaggio e pesce non vanno mai d’accordo?), una cucchiaiata di riso pilaf al curry con due polpette di branzino, un bignè ripieno di crema di salmone, due cozze al gratin e un fiore di zucca fritto (con leggerezza) alle acciughe. E lì potreste essere già sazi, senonché arrivano i crudi, passione di Basilio: in una grande barca, ecco tartara di tonno e di salmone, ostriche Belon ma anche del Gargano, e magnifici scampi, tutti abbattuti a norma di legge. Una gioia.
Primo piatto? Tra le pietanze sarde, ci sono i “maccaronisi ‘e busa” alla campidanese, oppure i magnifici culurgiones (ravoli) con vongole e spolverata di bottarga, o i malloreddus ai crostacei. Per due, c’è la fregola coi frutti di mare. Ma c’è molto altro, compresi i fuori menù: tra essi, l’ultima volta, i magnifici tagliolini neri con asparagi di mare e calamaretti spillo, davvero riusciti.
Per proseguire, un posto d’onore va alla tagliata di tonno “dello Chef”, ossia con panatura di noci. Ma di pesce c’è un po’ tutto, specie sugli esemplari di grossa pezzatura di orate e branzini, preparati alla sarda (pomodori e olive), o la catalana con aragoste e scampi. Impossibile non menzionare le patate fritte: sono affettate a mano, né sottili né spesse, e riconciliano con un cibo mortificato dall’industria del surgelato.
I dolci di Genny vedono mousse al cioccolato, torta di mele e varie altre squisitezze. La cantina è fornita soprattutto di bianchi sardi. Per almeno 7 persone si preparano cene sarde con tanto di maialetto al forno. Si spendono 50 euro, qualcosa di più con quel mitico antipasto.
La Bicocca
Viale Sarca, 179
Tel. 026425226
Chiuso lunedì sera e domenica sera (provvisorio)
SI MANGIA: culurgiones, catalana
DA NON PERDERE: antipasto
IL CONTO: 50 euro