Aumentano i donatori d'organi
Lombardia in cima a classifica
Cresce il numero di donatori di organi e, insieme, migliora la qualità di vita dei pazienti trapiantati e aumenta la probabilità di sopravvivenza. A riferirlo è il Nord Italia Transplant, un'organizzazione che coordina le fasi dal prelievo al trapianto in Lombardia, Veneto, Liguria, Marche, Friuli e nella Provincia di Trento. Ad oggi, sono stati effettuati 24.775 trapianti (di cui 13.657 di rene, 4.161 di cuore e 5.550 di fegato), grazie a 7.875 donatori. I pazienti in lista d'attesa sono invece 3.738, di cui 2.461 per ricevere un rene. Il dato più rilevante è relativo alla sopravvivenza dei pazienti che hanno subìto un trapianto: negli anni '70 «la percentuale di sopravvivenza a un anno dal trapianto di rene era del 60% - spiega Mario Scalamogna, responsabile del centro di riferimento del Nitp - e poi c'è stato un miglioramento progressivo. Dal 2000 al 2005 si è superata la soglia del 90%, e oggi siamo al 93%, mentre a 5 anni dall'intervento la sopravvivenza oggi è dell'88%, contro il 40% degli anni '70». Il trapianto di cuore è passato dal 60% degli anni '80 a cinque anni dall'intervento, all'attuale 80%. La Lombardia è in cima alla classifica dei donatori: in un solo anno ne ha guadagnati 62 (dai 147 del 2008 ai 209 del 2009), facendo crescere i trapianti di 102 unità (da 532 a 634). Ma Scalamogna avverte: «Anche con il trend positivo delle donazioni a livello nazionale, e all'aumento della disponibilità degli organi, non si riesce ancora a dare risposta a tutti i cittadini in lista d'attesa. A livello nazionale queste liste sono stabili su circa 9.500 pazienti, nel Nitp ce ne sono 3.738 e sono tendenti a un leggero aumento. I pazienti in attesa crescono di circa 50 unità l'anno per il solo rene, che è il più rilevante, mentre per gli altri organi cresce di alcune decine o unità. In ogni caso, il trend è in crescita in tutte le Regioni».