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Beppe Sala, paga da fame al collaboratore: le cifre, è bufera

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Enrico Paoli
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Nel dorato mondo della sinistra, quella tutta Ztl e piste ciclabili, la cosa più ecologica è il linguaggio. Tipo gli immigrati definiti «risorse», insomma. Ma volendo stare alle storie spicciole, vuoi mettere l'effetto che fa social media manager rispetto ad un più modesto «gestore dei profili presenti sulle piattaforme»? Dai, non c'è confronto. Bene, il Comune di Milano, e qui inizia la storia vera, ha pubblicato un bando attraverso il quale raccogliere le candidature per un posto da «content creator» per gli «account social» istituzionali. Roba grossa, vien subito da pensare. In realtà, a voler sintetizzare quanto contenuto nel documento dell'amministrazione comunale, il vero annuncio potrebbe suonare più o meno così: «Cercasi content creator laureato, disposto a lavorare part-time 7 giorni su 7, Natale e Capodanno compresi, e che si faccia bastare uno stipendio da 9 euro lordi all'ora per vivere a Milano, astenersi perditempo».

 

 

Modesto inciso: un lavoro da dipendente, ma con partita Iva. Nel capoluogo lombardo 9 euro non bastano nemmeno per un panino e una birra, e l'affitto per una cameretta parte dai 5-600. Se va bene. Perché questa è la Milano di oggi, governata dalla giunta guidata dal sindaco, Beppe Sala, al suo secondo mandato. Sia chiaro, chi offre lavoro fa sempre un'opera meritoria, significativa, da incentivare. Ma l'applauso si smorza, diventando gesto di disappunto, quando l'offerta non è poi così allettante, o se a farla è chi sostiene a spada tratta i diritti dei lavori, rivendicando salari congrui e rispetto delle professionalità. Ma se le cose confliggono, salta tutto.

 

 


Il Comune di Milano sta cercando un «professionista esperto, cui affidare l'attività di editing, composizione e pubblicazione di contenuti digitali sui social istituzionali». Qindi, un content creator che andrà ad affiancare nel lavoro giornaliero un social media manager già attivo. Il candidato, inoltre, deve essere in possesso di «una laurea e/o specialistica magistrale in Lettere e Filosofia, Lingue e Letteratura Straniere, Comunicazione, Scienze della Comunicazione, Digital Marketing o equipollenti». Oltre ad una «comprovata esperienza almeno biennale nell'attività di content creato nell'ambito dei social network». Nel bando viene scritto a chiare lettere: «Impegno quantificabile in circa 900 ore complessive». Guardando il calendario, 6 mesi in tutto, a partire da dicembre. Con partita Iva, ovviamente. La proposta è di 8.259,02 euro lordi complessivi, quindi circa 1.376 euro al mese. Facendo tutti i calcoli del caso, lo stipendio sarebbe pari a circa 9,20 euro lordi all'ora. Quanto un colf, ma laureata... 

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