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Milano, il video choc? I testimoni: "Bimbi scioccati dalla trans"

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Diego Mandarà
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Sono da poco trascorse le 16,30. Alla scuola elementare «Casa del Sole» di via Giacosa a Milano, nel quartiere NoLo (il Nord di Loreto), è appena suonata la campanella che sancisce il termine delle lezioni. I bambini varcano l’uscita. È venerdì, e un fine settimana all’insegna dello svago, senza trascurare i compiti per casa, li attende. Nelle loro menti, però, resta indelebile la scena a cui hanno dovuto assistere mercoledì mattina. Un 40enne transessuale di origine brasiliana, intorno alle 8,30, davanti all’istituto comprensivo, nei pressi del Parco Trotter, si è denudato mostrando le parti intime. A distanza di tre giorni i piccoli sono ancora scossi e visibilmente provati da quanto accaduto. Ancora più preoccupati sono i loro genitori. Intanto la trans, assieme all’avvocato, Debora Piazza, ieri si è presentata al centro Svs della Mangiagalli per poter avere un referto da allegare alla querela che l’avvocato presenterà, una volta ultimata.

 

 

 

LE TESTIMONIANZE

«Un’immagine terribile», dice a Libero, ancora sconvolta, la mamma di un alunno. «Quel che ho visto mi ha scioccata. E ancora più turbato è mio figlio di sette anni. Sono giorni che non parla d’altro. Teme che possa riaccadere». Nel quartiere il transessuale, senza fissa dimora, è noto e aveva già mostrato segni di squilibrio: i residenti sono abituati a vederlo dare in escandescenze. «Ma ora si è oltrepassato il limite», tuona un papà. «È assurdo che dei bambini abbiano dovuto assistere ad una scena del genere. Sono stati alcuni genitori e un operatore ecologico a dare l’allarme. In molti l’altra mattina hanno visto questa persona spogliarsi davanti a tutti senza alcun ritegno. Dopodiché, dopo aver mostrato i genitali, ha iniziato a urinare a terra.

Uno spettacolo impietoso andato in scena, oltretutto, davanti a piccole creature indifese. Per fortuna sono subito intervenuti gli agenti della Polizia Locale e l’hanno bloccata. Di certo un individuo del genere soffre di un evidente disagio psicologico». E poi c’è il capitolo forse più discusso, e probabilmente giudicato troppo in fretta, della vicenda. Le modalità, ritenute da alcuni non adeguate, con cui i vigili hanno bloccato il transessuale. In un video, che è diventato subito virale sui social, girato da studenti dell’Università Bocconi di Milano, si vedeno quattro ghisa che colpiscono il transessuale con quello che all’apparenza sembra un manganello. «Non è così», afferma Orfeo Mastantuono, segretario provinciale del Csa, «abbiamo usato un distanziatore che è tutt’altro tipo di strumento rispetto al manganello che invece viene dato in dotazione alle forze di Polizia. Lo scopo del distanziatore non è quello di offendere o fare del male. Tanto è vero che, dopo i colpi subiti, la persona in questione ha rifiutato le cure mediche degli operatori sanitari intervenuti sul posto per gli accertamenti. Utilizzare metodi coercitivi è stato necessario per poterlo bloccare, dato il suo comportamento aggressivo».

Intanto, gli inquirenti ritengono «prioritaria» la visione di tutte le immagini disponibili sul posto (si parla di almeno dieci filmati girati coi cellulari, ndr) ma anche quelle al Parco Trotter dove tutto è cominciato. I pm stanno acquisendo i video delle telecamere di sorveglianza del Comune di Milano, degli stessi vigili urbani, dell’Amsa e di alcuni privati. Obiettivo: fare chiarezza, senza fermarsi ai titoli di coda del film.

 

 

 

IL CASO IN PARLAMENTO

Il caso arriva in Parlamento. L’onorevole di Fratelli d’Italia, Riccardo De Corato, presenterà un’interrogazione. «Come si è creata una situazione del genere senza aver esaminato l’intero filmato incriminato? Abbiamo visto è solo la parte finale. È necessario ricostruire la realtà dei fatti». «Ringraziamo le forze dell’ordine che operano per la nostra sicurezza non sempre in condizioni ottimali, e gli agenti della Polizia locale, che corrono rischi non solo relativi alla loro incolumità. Lo dimostra l’incomprensibile gogna mediatica cui sono stati sottoposti gli agenti di Milano», rimarca Paolo Emilio Russo, capogruppo di Forza Italia in commissione Affari costituzionali. 

 

 

 

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