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Milano, gli insulti dei "pacifisti": "Palestina casa mia, Israele tirannia"

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In piazza a Milano per manifestare a favore di un cessate il fuoco. L'"associazionismo antifascista e antirazzista" chiede lo stop alla guerra nella striscia di Gaza. Il corteo è partito dai bastioni di Porta Venezia dove si è radunato un migliaio di manifestanti legati alla rete dei centri sociali, dei partiti della sinistra extraparlamentare e dei sindacati di base. Una contro manifestazione a quella organizzata in largo Cairoli dalla Lega in occasione della festa delle Forze armate. Matteo Salvini ha definito i partecipanti al corteo "gli ultimi fascisti rimasti". Il percorso del corteo prevede il passaggio in corso Venezia prima di svoltare nella cerchia dei Navigli e poi dirigersi per la fine in Missori. Presenti le forze dell'ordine con personale della Polizia e dei Carabinieri.

Tra i cori più diffusi, quelli che gridano: "Palestina casa mia, Israele tirannia". Ma non solo, perché non mancano striscioni provocatori. Uno di questi, alla testa del corteo, invita a "boicottare i prodotti israeliani" per protesta "contro l'occupazione e l'apartheid in Palestina". "Sono una volontaria, sono stata a Gaza e conosco la situazione. Faccio parte di BDS Milano, 'boycott, disinvest and sanction'. È ora di agire, non solo di parlare", spiega all'AdnKronos Annalisa, la donna che sostiene lo striscione.

 

E non mancano gli attacchi al governo. Come volevasi dimostrare, la manifestazione per la pace si è ben presto trasformata in una rivolta contro l'esecutivo. "Il governo Meloni è complice di un genocidio", urla una ragazza al microfono. E ancora: "Dobbiamo bloccare l'esportazione delle armi, questo significa mobilitarsi per la pace. Ci diranno che siamo terroristi e contro l'Occidente, ma non abbiamo paura. Abbiamo un solo maestro: la Resistenza"

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