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Prima alla Scala, la signora tra il pubblico "nel nome di Giulia Cecchettin"

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C'è la traccia di Giulia Cecchettin anche al Piermarini, in occasione della Prima alla Scala. Il Don Carlo di Giuseppe Verdi, diretto dal maestro Riccardo Chailly, apre la stagione lirica di Milano in un clima più disteso di quanto paventato alla vigilia.

Superata la surreale polemica sulle poltrone, con la senatrice a vita Liliana Segre che alla fine si è seduta sul palco reale insieme al presidente del Senato Ignazio La Russa e un corrucciato sindaco Beppe Sala, che avrebbe voluta farla accomodare accanto a sé in platea, e accolta dal pubblico con un caloroso applauso, è stata la volta della limitatissima contestazione politica. Un paio di voci, forse addirittura una sola dal loggione, terminato l'inno di Mameli hanno fatto partire l'urlaccio "Viva l'Italia anti-fascista" e "No al fascismo". Del tutto fuori luogo, una semplice provocazione a La Russa e agli altri ministri presenti, un residuo (o residuato bellico) figlio anche dell'annunciata rinuncia al saluto istituzionale di Cgil e Anpi.

 

 

 

Nella zona più prestigiosa della sala, ci sono anche il vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, la ministra per le Riforme Istituzionali Maria Elisabetta Alberti Casellati e il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana. Tra gli altri ospiti eccellenti Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset e della Veneranda Fabbrica del Duomo, l'altro senatore a vita Mario Monti, l'architetto Mario Botta, Livia Pomodoro, la cantante americana Patti Smith e il regista spagnolo Pedro Almodovar.

 

 

 

Alcune signore del pubblico hanno poi voluto ricordare tutte le vittime del femminicidio, da Giulia Cecchettin appunto a Giulia Tramontano, indossando un abito o un accessorio rosso sfatando così la tradizione che vieta questo colore a teatro per mandare un messaggio contro la violenza sulle donne. Sabina Negri, drammaturga ed ex compagna di Roberto Calderoli, ha indossato delle scarpe rosse e davanti al Piermarini tira fuori le chiavi dalla borsa per far rumore come chiesto dalla sorella di Giulia, Elena Cecchettin, mentre il chirurgo plastico Dvora Ancona si è fatta realizzare un abito rosso da Antonio Riva. Una signora si è presentata invece con un segno rosso sul viso.

 

 

 

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