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Milano tra le città più inquinate del mondo? Sala: "Parliamo di cose serie"

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Milano tra le città più inquinate del mondo per il sito svizzero IQAir: ieri, domenica 19 febbraio, era in terza posizione dietro a Dacca in Bangladesh e Lahore in Pakistan, salvo poi scendere in quarta posizione, sotto Delhi in India. Oggi, lunedì 20, è in tredicesima posizione, ma è pur sempre prima tra le metropoli occidentali. Si tratta di dati forniti dal sito dell'azienda svizzera di tecnologia per la qualità dell'aria, specializzata nella protezione dagli inquinanti atmosferici, nello sviluppo di prodotti per il monitoraggio della qualità dell'aria e per la pulizia dell'aria.

Duro, a tal proposito, il commento del sindaco Beppe Sala, che parla di una “notizia da social: "Bisognerebbe capire chi fa queste analisi, perché le analisi di Arpa dimostrano tutto il contrario. Queste sono rivelazioni estemporanee fatte da un ente privato che ogni tanto tira fuori queste cose. Io sono anche seccato di dover rispondere a domande su questioni che non esistono. Noi stiamo lavorando per migliorare l'aria, Arpa dice che è migliorata anche se io sostengo non abbastanza. Non si può andar dietro a una notizia fatta da un ente privato, con nessuna titolarità. Parliamo di cose serie, che questa non è una cosa seria”. 

 

 

 

Secondo il sito svizzero, attualmente la concentrazione delle polveri più sottili sospese in aria (PM2.5) nella metropoli lombarda è 29,7 volte il valore guida annuale della qualità dell'aria indicato dall'Oms. Di qui l'invito a evitare l'esercizio fisco all'aperto, chiudere le finestre in casa, indossare una mascherina all'aperto e utilizzare i purificatori d'aria. Ad aggravare la situazione nella Pianura Padana sarebbero sia la scarsa quantità di pioggia che lo straordinario caldo delle ultime settimane. Entrambi gli elementi, come sottolinea Repubblica, hanno fatto ristagnare l'aria impedendo il rinnovamento atmosferico. Ma non è tutto: valori così elevati sono dovuti anche all'alta densità di popolazione, case e auto; e alla presenza di allevamenti intensivi e coltivazioni. Il 54% della concentrazione di polveri sottili è dovuto infatti al riscaldamento delle case e agli allevamenti; solo il 15% ai trasporti.

 

 

 

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