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Liceo Parini occupato, il preside: "Un atto di fascismo, ma non abbandono la nave"

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"Una minoranza che impone la propria volontà alla maggioranza è il contrario della democrazia": a parlare in questi termini è Massimo Nunzio Barrella, preside del liceo classico Parini di Milano, occupato questa mattina da un gruppo di circa 400 studenti. "Per me l’occupazione è un atto di fascismo. È una manifestazione violenta e antidemocratica", ha poi aggiunto. "La stragrande maggioranza degli studenti e tutti i professori volevano entrare e gli è stato impedito - ha detto il preside al Corriere della Sera -. Hanno permesso a me di entrare, ho trovato le barricate all’inizio delle scale e ho lanciato via un banco per passare. Ho avvisato le forze dell’ordine e ho chiesto di identificare gli esterni. Poi ho incontrato i rappresentanti di istituto". 

Barrella ha fatto sapere, poi, che resterà all'interno della scuola "per tutta la durata della protesta, anche di notte. Ho la poltrona per dormire, la stufetta, la musica sul cellulare, due libri di fenomenologia da leggere e qualche barretta da mangiare. Non me ne vado, non abbandono la nave. Se noterò la presenza di esterni o l’introduzione di sostanze stupefacenti e di alcolici, avviserò le forze dell’ordine, come ho fatto già due anni fa, quando feci finire l’occupazione in corso perché erano entrati cinque ragazzi che non erano miei studenti". 

 

 

 

Parlando dell'episodio del professore che ha tirato un'ombrellata a uno studente, nel tentativo di rompere il cordone di ragazzi che impediva l'accesso al liceo, il preside ha detto: "Non ero presente all’episodio, ma c’erano almeno 15 agenti in borghese. Se non sono intervenuti significa che non è avvenuto niente di grave. Lo hanno spiegato anche i ragazzi".

 

 

 

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