Il Tar di Milano respinge la richiesta di sospendere la vendita di San Siro e delle aree limitrofe da parte del Comune a Inter e Milan. Richiesta che era stata presentata dal Comitato Sì Meazza. "Non emergono profili che possano indurre ad una ragionevole previsione favorevole ai ricorrenti dell'esito del ricorso" e "ci sono seri dubbi sulla ammissibilità dei ricorsi", ha sottolineato il Tribunale, confermando così la possibilità per l'amministrazione comunale di procedere con l'iter di vendita. La delibera dovrebbe arrivare in giunta nei prossimi giorni.
Al centro del contenzioso anche la questione del vincolo di vetustà sul secondo anello, che secondo i giudici "non appare implausibile" far decorrere dal 10 novembre 1955, data del verbale di collaudo provvisorio dei lavori. Inoltre, secondo il Tribunale, "non appare sussistente neppure il prescritto 'periculum in mora', dedotto in modo generico", anche in considerazione del fatto che l'eventuale demolizione dell'impianto non potrà avvenire prima del 2030. Ciò significa che l'imminente stipulazione della vendita a Milan e Inter, la cui intenzione è di realizzare un nuovo stadio e demolire parzialmente il Meazza, non costituirebbe “un danno irreparabile”.
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Durante il concerto-evento di Gabry Ponte a San Siro, quasi 60mila spettatori hanno intonato all’unisono l’I...Superato questo ricorso, le trattative potranno entrare nella fase decisiva. Dunque, si potranno definire i dettagli di un accordo che Inter, Milan e Comune di Milano intendono chiudere entro questo fine settimana. Al momento in Consiglio i voti a favore non permettono di raggiungere la maggioranza assoluta necessaria alla prima votazione. Tuttavia, la presentazione dettagliata di un contratto con clausole a tutela sia dei club che del comune potrebbe aiutare a raggiungere un accordo.