L’ascesa di Elly Schlein alla segreteria del Pd ha riscritto le regole interne al partito, modificando equilibri e spostando idem a sinistra. Al centro della galassia schleiniana c’è Pierfrancesco Majorino: ex assessore alle Politiche Sociali di Pisapia e Sala, ora guida il Pd in Regione Lombardia dopo aver perso da candidato governatore contro Attilio Fontana. È lui il nome forte della segretaria per le prossime comunali a Milano, l’uomo in grado di tenere unito il campo largo in formato sinistra-sinistra con M5s e Avs.
Con Elly si sono schierati anche i Giovani Democratici, il movimento giovanile del Pd che vede nel consigliere regionale Paolo Romano (il più votato della sinistra milanese alle scorse regionali) e nell’assessore ai Servizi Civici di Milano Gaia Romani i suoi esponenti di spicco.
A prendere sempre più piede nel partito sono anche gli “orlandiani”, ovvero quanti fanno riferimento all’ex ministro Andrea Orlando. Tra loro ci sono l’ex sindaco di Cesano Boscone, ora consigliere regionale, Simone Negri e l’assessore del Municipio 1 Lorenzo Pacini, salito alle cronache nazionale per le sue scorribande nei cortei pro-Pal. A chiudere il mondo Schlein ci sono gli esponenti di Area Dem, una fra le correnti più influenti a livello nazionale. A guidare il gruppo milanese ci sono il senatore Franco Mirabelli, l’assessore alla Mobilità del Comune Arianna Censi e la coordinatrice regionale del partito Silvia Roggiani.
Guardando verso il centro, ecco che ci si imbatte nel folto blocco riformista che proprio in Milano aveva la sua roccaforte. Messi all’angolo dopo aver sostenuto Stefano Bonaccini nella corsa alla segreteria nazionale, hanno nella deputata Lia Quartapelle il loro punto di riferimento. Proprio lei alcuni mesi fa ha lanciato il “Circolo Matteotti” nell’estremo tentativo di non cedere all’opa massimalista sul partito. Al suo fianco c’è l’altro Pierfrancesco del Pd, Maran, oggi a Bruxelles, ma fino a un anno fa in giunta con Sala a curare prima Urbanistica e poi Piano Quartieri. A completare il cerchio c’è il consigliere regionale Pietro Bussolati: tutti insieme, sotto la bandiera di “Insieme Coraggio”, hanno sostenuto il presidente del Municipio 6 Santo Minniti alla segreteria metropolitana dem. Sfida persa contro Alessandro Capelli, candidato dal “majorinismo”. Sempre nell’area riformista trovano spazio i “cattolici” - con Fabio Pizzul e l’assessore al Territorio Marco Granelli- e gli “ortodossi” rappresentati dal vicesindaco di Milano Anna Scavuzzo e dal capo di gabinetto di Sala, Filippo Barberis. Affine ai bonacciniani è anche Beatrice Uguccioni, attuale capogruppo dem in Consiglio comunale.