La Milano bene trema: "Ti taglio la testa", chi arrestano

di Claudio Brigliadorigiovedì 18 settembre 2025
La Milano bene trema: "Ti taglio la testa", chi arrestano

(Ansa)

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Una storia di violenza privata destinata a sconvolgere la "Milano bene", e in particolare il salottino ultra-chic del Quadrilatero della moda in cui i due protagonisti si muovevano ed erano molto noti: lui un facoltoso imprenditore di 52 anni di origini iraniane, lei una affermata professionista, stimata avvocato penalista specializzata in violenza contro le donne. Tremenda beffa del destino, stavolta la vittima è stata proprio lei. E secondo l'ultima denuncia, botte e minacce di morte andavano avanti da tempo.

Nel 2023, il primo grave episodio avvenuto in un ristorante davanti a dei testimoni: l'uomo nel bel mezzo di una lite aveva cercato di strozzare la compagna. La penalista, nonostante la paura, aveva deciso di ritirare le denunce. Nel luglio del 2025, però, un'altra brutale aggressione. I due sono in vacanza a Dubai e durante un altro scontro verbale l'iraniano perde nuovamente il controllo: in preda a un raptus morde "il dito della mano sinistra" della donna "tentando poi di romperlo con le mani", quindi disintegra il telefonino della penalista e infine la prende a pugni, rompendole la mandibola in più punti. Una violenza cieca a cui seguono minacce di morte esplicite e choccanti: "Ti taglio la testa e la mando a tua madre".

Come spiega il Corriere della Sera, che ha riportato la notizia, ora l'imprenditore 52enne si trova agli arresti domiciliari per maltrattamenti e lesioni, con l'aggravante di essere stato sotto l'effetto di alcol e di sostanze stupefacenti.

In precedenza, come detto, la donna aveva deciso di ritirare le denunce. Dopo l'ultimo episodio, però, ha spiegato agli operatori: "Passata l’emotività, cerco sempre di analizzare la situazione in maniera razionale e ho capito che al netto di un comportamento socialmente riprovevole da parte del mio compagno, la scelta di non lasciarlo è stata solo mia. Lui è una persona molto sola che ho cercato di aiutare con amore ma a volte bisogna accettare che l’amore non è abbastanza". Proprio la dipendenza da alcol e cocaina dell'iraniano ha fatto temere il peggio all'avvocato, indotta a denunciarlo per il timore che "possa arrivare a compiere un gesto estremo nei miei confronti" e che lui "possa fare del male a me e ai miei figli".