Era inevitabile, considerando il proliferare di vicende da cronaca nera e lo stillicidio quotidiano di notizie riguardanti violenza, furti, scippi e rapine. A Milano cresce la sensazione di insicurezza, con il 26% degli abitanti, livello record sul territorio italiano, che percepisce un forte aumento della criminalità. L’ordine pubblico è diventata una delle principale preoccupazioni per la popolazione di ogni età. Un dato, e una percezione di smarrimento e paura, presente durante il giorno ma che sale al calar della luce, passando da una percentuale del 24 fino al 49%. In pratica la sera e nelle ore notturne quasi cinque meneghini su dieci (la metà), si sentono in qualche misura a rischio.
Emerge dalla ricerca di Changes Unipol elaborata da Ipsos sui temi della sicurezza e della microcriminalità. Nel capoluogo lombardo, come risulta dall’elaborazione, a dare maggior timori è l’incremento della microcriminalità. I luoghi percepiti come a rischio sono, soprattutto di notte, le zone periferiche (80% dei milanesi intervistati non si sente sicuro), i giardini e le aree verdi (80%), i parcheggi sia a raso che sotterranei (77%) e le fermate di attesa dei mezzi pubblici (75%). Anche il centro città risulta un luogo poco sicuro per circa due italiani su tre, night and day (64%). E per Milano il dato balza al 72%.
Il doppiopesismo della sinistra: comprensione per i maranza, spietatezza per i carabinieri
Avere pietà dei morti, di tutti i morti, è sempre doveroso. Ma arrivare quasi a celebrarne le gesta anche ...A tale proposito, bisogna ricordare che sono stati effettuati alcuni sondaggi sull'argomento pure nel Quadrilatero della moda. Anche in queste vie, come confermato dall'Associazione MonteNapoleone District, commercianti, ristoratori, clienti, turisti e residenti avvertono insicurezza. E magari hanno paura di fare acquisti con il buio oppure andare a cena (o prendere un cocktail) nei locali della zona dopo il tramonto. Più di un milanese su due (52%) percepisce un incremento della microcriminalità nel proprio quartiere, crescita che viene giudicata “forte”, per l’appunto, dal 26% delle persone.
Immigrazione incontrollata (41%), uso di droghe (31%), seguite da perdita del ruolo educativo della famiglia (26%) e scarso presidio del territorio (23%), sono, nell’opinione dei meneghini, le cause del fenomeno. Dalla ricerca emerge che nove lombardi su dieci ritengono preoccupante il fenomeno della criminalità giovanile. Ed è nelle grandi città (Milano in primis) che la preoccupazione per le baby gang nel proprio quartiere di residenza diventa un grande problema. C'è da segnalare che mentre fino a qualche tempo fa le bande di maranza stazionavano principalmente nei loro habitat, salvo occasioni speciali tipo il Capodanno in piazza Duomo, adesso imperversano ovunque dalla periferia al cuore della città.
È abbastanza usuale vedere gruppi in azione non solo nei pressi della Stazione Centrale, nelle strade della movida quali corso Como, ma pure (durante il weekend) nelle eleganti vie di Brera e nelle vicinanze della Galleria Vittorio Emanuele II. Perla ricerca sono state realizzate interviste a residenti delle principali aree metropolitane, di età compresa tra 16 e 74 anni. Un'analisi esaustiva, capillare e che ha coinvolto soggetti di qualsivoglia generazione, dal ragazzo all'adulto, dal single alle famiglie. E purtroppo dispiace evidenziare che all'ombra della Madonnina, alla vigilia dei Giochi Olimpici Invernali (evento più importante dell'ultimo periodo in città), salga la paura dei residenti, nonché dei visitatori. A furia di parlare di ZTL, tassa di soggiorno e stadio San Siro, probabilmente dalle parti di Palazzo Marino si è perso in toto il polso della cittadinanza, assai più interessata all'ordine pubblico, alla sicurezza quotidiana piuttosto che a dare multe in via Montenapoleone o vessare di imposte chi dorme in hotel...




