Proteste durante la Prima della Scala. Nella piazza di Milano, nel giorno dell'inaugurazione della stagione lirica del Piermarini, ecco che spunta un palco allestito davanti a Palazzo Marino. Qui si vedono i cartonati di "ladyMacLoni" (così è stata ribattezzata la premier dal nome della protagonista dell'opera che andrà in scena) e dei ministri con in testa un elmetto con le bandiere italiana, israeliana e Usa.
Non mancano neppure le critiche al sindaco Beppe Sala. L'esponente del Pd viene ritratto con i calzini arcobaleno. "Il magnanimo progressista - tuona al megafono il centro sociale Cantiere -, l'araldo dai calzini arcobaleno, che ha trovato il coraggio di sussurrare 'Palestina libera', mentre questa città è gemellata con Tel Aviv. Il sindaco si presenta alla prima della Scala pagando un biglietto che costa più di mesi di affitto in questa città".
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Il consenso che cala, gli scricchiolii all’interno della sua coalizione e le inchieste giudiziarie sull’urba...E ancora: "Un tripudio di lusso, di sfarzo e di cultura che può far cadere il silenzio su due anni di genocidio e su una città che cade a pezzi". Al termine della "Prima popolare", così l'hanno definita i manifestanti, sono stati trasmessi i rumori delle "'bombe prodotte anche in Italia", per "restituire un po' della loro paura" alle prime persone arrivate alla Scala. Un piccolo gruppo i manifestanti, con le bandiere palestinesi, ha imboccato poi Galleria Vittorio Emanuele e raggiunto in corteo piazza Duomo.




