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Milano, pure le vie della movida fanno i conti con le buche

I casi di via Lazzaretto, via Lecco e Benedetto Marcello: qui la sera il traffico aumenta e a rischiare grosso sono i ragazzi che si muovono in bici e in moto
di Alessandro Aspesimartedì 9 dicembre 2025
Milano, pure le vie della movida fanno i conti con le buche

4' di lettura

Continua l’inchiesta di Libero per raccontare disagi e malumori dei milanesi costretti ogni giorno ad affrontare buche, dossi e avvallamenti sulle principali vie della città. In questa quarte puntata abbiamo deciso di raccogliere le segnalazioni di alcuni lettori e siamo così partiti da piazza Durante diretti prima in Porta Venezia e poi in stazione Centrale. Un tour che ci ha confermato come la situazione in cui versano le strade del capoluogo lombardo in certi punti sia davvero grave. Come per l’appunto in via Andrea Costa, zona est di Milano. Qui ad ogni semaforo c’è qualche buca a fare rallentare le auto in movimento. «Questi piccoli crateri sono la felicità dei gommisti», scherza un residente, «ho visto decine di ruote bucarsi e altrettanti automobilisti andare su tutte le furie».

Situazione ancora più critica poi in direzione di via Leoncavallo dove l’asfalto incontra i binari del tram. «Questo pavé a pezzi è una roulette russa per scooter e ciclisti», racconta una passante, «se infili una ruota nel punto sbagliato la caduta è certa». Stessa situazione in via Lulli dove altre buche sparse qua e là obbligano i motociclisti a veri e propri slalom per evitare incidenti. Piazza Durante poi no è da meno. «Ma quando si decidono ad asfaltare una volta per tutte», chiede una residente, «la strada non solo è pericolosa ma anche anti estetica con questo aspetto rattoppato». Sono tante le buche che nel tempo il comune ha cercato di chiudere ma che inevitabilmente, negli anni, si sono riaperte dando alla carreggiata una colorazione che va dal nero del catrame al grigio chiaro dell’asfalto consumato dal tempo. E la situazione non cambia neppure dirigendosi verso la centralissima porta Venezia. Come all’incrocio tra via Mercadante e via Pergolesi o come in via Piccinini, una strada molto frequentata dai ciclisti meneghini. «Vogliono forse farci la pelle?», spiega irritato uno di loro, «dicono di lasciare a casa la macchina in nome dell’ecologia ma se ti muovi su 2 ruote rischi la vita». L’uomo si riferisce a buche e avvallamenti che si trovano proprio a bordo strada.

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«È la parte della carreggiata che usiamo di più», commenta un altro ciclista, «almeno li sarebbe doveroso sistemare a dovere». Ma è arrivando in via Lazzaretto che si può davvero comprendere il vero significato delle parole “strada malridotta”. «La via è in queste condizioni da anni», spiega una residente, «siamo a pochi passi dal centro e sembra di essere sul set di un film di guerra». E non c’è che dire: la donna ha tutte le ragioni di lamentarsi. Soprattutto quando piove questa via si trasforma in una trappola per chiunque vi transiti. E il motivo è semplice da comprendere.

L’asfalto messo tempo fa attorno alle rotaie col passare degli anni si è infatti deformato formando dossi e avvallamenti che seppur contenuti nelle dimensioni risultano particolarmente insidiosi per chiunque vi capiti sopra. Per non parlare poi di tutta una serie di buche che trasformano la strada in un percorso a ostacoli per gli amanti di cicli e motocicli. Pneumatici e sospensioni a rischio anche in via Benedetto Marcello e nell’adiacente via Lecco dove un piccolo cratere profondo una decina di centimetri da il benvenuto a chi deve accedere alla strada. «È incredibile che in una delle zone più gettonate della movida milanese la carreggiata sia lasciata in quello stato», spiega il titolare di un locale del vicino Largo Bellintani. L’uomo fa notare che soprattutto nei fine settimane il volume del traffico aumenta a dismisura così come il numero di motorini e scooter con a bordo ragazzini poco più che adolescenti. «Con il buio non riesci certo a vedere quanto la strada sia dissestata», concorda un altro esercente, «trascurare la manutenzione in questo caso significa mettere a repentaglio la vita di molti giovani che vengono qui a divertirsi». Senza contare la figuraccia che Milano fa con i turisti.

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Anche in corso Vittorio Veneto infatti l’aspetto della carreggiata non è dei migliori. «Passano di qua per visitare il parco di Palestro e questo è quello che vedono», racconta un albergatore della zona, «altro che centro città, sembra di essere in periferia». E a proposito di figuracce con gli stranieri non si può mancare di menzionare i dintorni della stazione centrale, punto di arrivo e partenza per tutte le altre principali città europee. «Guardate la fatica che fa quella donna a trascinare il suo trolley su un terreno tanto accidentato», spiega il dipendente di una libreria raccontando di avere visto tante volte le rotelle delle valigie incastrarsi. «Perfino le strisce pedonali sono poco visibili perché consumate dal tempo” spiega a sua volta un edicolante facendo notare che con strade così ‘problematiche’ il pericolo aumenta se non si capisce chiaramente dove attraversare. E come se non bastasse in più punti le macchine sobbalzano rumorosamente mentre si muovono in direzione di viale Tunisia. «Con il gelo dell’inverno le buche aumenteranno», spiega scoraggiato un residente «si intervenga perché il pericolo è anche per gli anziani che rischiano di inciampare».

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