Cerca
Cerca
+

Lucarelli scrive a Lapo: "Ecco le dritte per non farti ricattare ogni settimana"

Nicoletta Orlandi Posti
  • a
  • a
  • a

Caro Lapo, siediti sul primo sgabello hi-tech in fibra di carbonio che trovi e facciamo un discorso, perché tu sei un ragazzo ingenuo e qualcuno deve pur spiegarti come gira il mondo. Lascia stare i moralisti, i soloni de noantri e pure i cazziatoni della famiglia, anche perché con tutti quelli che hanno cominciato a drogarsi leggendo i libri di tuo padre Alain, ci manca pure che ti vengano a dire qualcosa. E non ti fare tirare le orecchie neanche da tuo fratello John per piacere, diglielo che se ogni tanto si facesse una cannetta pure lui, magari si toglierebbe quell'aria lugubre. Lapo, il punto è un altro e cioè che se proprio non la vuoi smettere con gli eccessi, tu devi cominciare a farti furbo. L'hai sentito Carminati al telefono? Ecco. C'è chi vive nel mondo di mezzo, come lui, e chi vive nel mondo dei mezzi pirla, come te. Quanto i due mondi si incontrano, poi succede quello che è successo a te e non va bene. Non può essere che la mattina tu vada al bar a fare colazione, chieda un caffè macchiato caldo e il barista ti dica: «Se non mi dai 15 mila euro te lo macchio freddo». Basta. Devi prendere dei provvedimenti. Intanto fammi capire questa storia dell'ultimo ricatto. Lapo è solo una vittima o è tutto colpa sua? VOTA IL SONDAGGIO Ricostruiamo la vicenda. A quanto pare tu, una notte, giravi seminudo e in stato confusionale a Milano in zona Niguarda. Come tu sia finito lì non è ben chiaro. Forse controllavi il livello del Seveso, chissà. O forse avevi bevuto qualche superalcolico in più come sostieni tu. Nel caso facci sapere che ti sei bevuto perché qui a Milano, al secondo Negroni, non vorremmo correre il rischio di trovarci tutti in mutande in piena notte, che pare sia pure in arrivo la neve. A quel punto ti si avvicinano due tizi per soccorrerti. E qui lo so che eri in stato confusionale, ma devi capire che in piena notte, nella periferia di Milano, è poco probabile che tu ti imbatta nel Dalai Lama. E infatti non ti soccorrono due monaci shaolin ma i due fratelli camerieri Enrico e Giovanni Bellavista, i cui nomi già ti dovevano suggerire come minimo un'affiliazione alla camorra o un giro di calcioscommesse e invece tu che fai? Vai casa loro. Cosa accada lì dentro non si è capito bene. Secondo i Bellavista tu avresti tirato fuori della cocaina e ti saresti masturbato non si sa bene con quale stimolo. Forse pensavi all'ultimo gol della Juve, forse a Luxuria in bikini sull'isola dei famosi, non so. Fatto sta che i due, di nascosto, hanno girato un video della tua performance. La tua versione invece è che se proprio questa droga c'era, tu l'hai trovata già lì e che a una cert'ora qualcuno ti ha caricato su un taxi con una tuta. Ora, tutta la vita a insegnarci cos'è lo stile e il glamour e «ho ereditato gli abiti del nonno Gianni» e Vogue America che ti incorona «Meglio vestito al mondo» e tu che fai? Ti fai infagottare in una tuta in pile Oviesse dai fratelli Bellavista? Roba che se lo sa la Wintour le viene l'itterizia entro Natale. A quel punto la cosa sembra chiudersi lì e invece i due ceffi si fanno vivi. Ti dicono che in cambio del silenzio sulla notte brava vogliono un regalino. E qui Lapo mio, tu ancora una volta mi pecchi di ingenuità. Prendi un bel pallone autografato della Juve e mandi un pony in zona Niguarda. Per farti capire, è come se io ricattassi Briatore perché ho delle foto di lui che pippa con la Camusso e Flavio mi mandasse il libro di favole della Gregoraci con la dedica della moglie. Tu, Lapo, così la gente me la incattivisci. E infatti i Bellavista si incattiviscono. Ti chiedono altri soldi per non far girare il video e tu, immagino dopo aver proposto di chiudere la faccenda con la maglia di Buffon e un boxer di Allegri, decidi di dare ai due trentamila euro. Glieli consegna un tuo uomo di fiducia, tale Shawn Carlo Nelson, uno che con un nome così, da capitano di fregata, si ritrova in un alberghetto di Piazza Lima a portare la mazzetta ai Fratelli Bellavista. I due firmano pure un contratto, una roba tipo «I fratelli Enrico e Giovanni Bellavista si impegnano a non sputtanare Lapo più di quanto non faccia da solo. In fede...». Ma anche questa volta la faccenda non è chiusa. Un fotografo, tale Bicio, entra in contatto con i Bellavista e spiega loro che il prezzo di mercato del video è molto più alto, almeno 350.000 euro. Pare che questa cifra Lapo l'avesse già sborsata per ritirare foto in altre occasioni. Una volta per delle foto in compagnia di trans a Parigi e una volta per degli scatti sotto casa, a bordo della sua Ferrari gialla, sempre con trans. E anche qui Lapo, io dico: ma porca di una miseria, vuoi andare a trans? E vacci. Ma se hai questo benedetto vizio e non vuoi trovarti a pagare una normale prestazione 350.000 euro anziché quegli onesti 50, smettila con 'ste Ferrari gialle, mimetiche, gessate, pitonate, fosforescenti, catarifrangenti, gira con una bella Panda 4x4 grigio topo e caricati tutti i trans che vuoi. Vedrai che nessuno ti nota. Oppure fatti invitare ad Arcore, diventa amico della Pascale, che tanto lì ormai pure Dudù tra un po' diventerà transgender. Insomma Lapo, bisogna che impari a trasgredire con sobrietà, altrimenti poi è inutile che tu vada su facebook a scrivere «News of today is toilet paper of tomorrow», come hai fatto giorni fa. Non sono le notizie di oggi a diventare la carta igienica di domani. È il Lapo di oggi a diventare il ricattato di domani, se non smette di fidarsi dei primi Bellavista in cui inciampa. P.S. E comunque, Lapo, per 500.000 euro e un weekend alle terme con Andrea Pirlo, non scrivo più niente su di te. Prometto. di Selvaggia Lucarelli

Dai blog