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Vittorio Feltri: su Tulliani, Regeni, sesso e immigrati avevo visto giusto

Vittorio Feltri

Giulio Bucchi
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Due chiacchiere domenicali ispirate dalle notizie di giornata. Si parla di nuovo di Regeni, delle sue paure quando era in Egitto a studiare le problematiche sindacali di questo tribolato Paese. Della vicenda di Giulio non si sa nulla di preciso. Non si capisce perché il neo dottore si sia recato in riva al Nilo nel momento peggiore. Erano appena finite le primavere arabe, peggiori degli inverni, ma lui accettò di trasferirsi al Cairo per studiare le questioni riguardanti i rapporti tra lavoratori e aziende. A quale scopo? Non si sa. È un fatto che l' Egitto, dopo essersi consegnato ai Fratelli Musulmani, cugini dei terroristi, si sia affidato a un dittatore militare per ripristinare un minimo di legalità. Regeni, spinto da qualcuno si recò ugualmente in zona piramidi, ignaro dei pericoli che ciò comportava. Gli studi lo portarono vicino al fuoco e si bruciò. Egli si occupò probabilmente di faccende che era meglio trascurare e fu scambiato per un rompicoglioni. Povero ragazzo, era convinto di trovarsi in Italia dove ciascuno fa quello che gli pare. Invece era preda di un faraone che, nel dubbio di avere a che fare con una spia o roba del genere, lo ha condannato a morte e anche alla tortura affinché gli rivelasse il fine della sua missione. Regeni ha sofferto ed è perito. Il che ci addolora. Ma ci domandiamo chi glielo ha fatto fare di trasferirsi in una nazione piena zeppa di musulmani che considerano la vita umana come quella delle mosche. Chiedersi oggi perché costui è stato soppresso è da allocchi: lo hanno ammazzato in quanto lo hanno scambiato per una spia maledetta. Le dittature si comportano così: sopprimono chi le disturba. L' insegnamento che ne deriva è semplice: non bisogna andare in Egitto a rompere le palle a chi comanda, altrimenti ci si rimette la pelle. Regeni avrà anche studiato tanto, forse, ma questo concetto non l' aveva assimilato. Pertanto è morto. Punto e amen. Non c' è niente da scoprire. La realtà è meno complicata della fantasia. Non ci sono misteri da svelare, ma soltanto fatti da esaminare. Altro argomento. Gli abusi sessuali. L' attrice Trevisan accusa il regista Tornatore: mi saltò addosso, scappai. Basta con queste storie poco o per nulla credibili. Denunciare tentativi di seduzione forzosa è diventata una moda. Le donne credono di averla inventata loro la cosetta sulla quale siedono, che non è un tesoro. Uno gliela chiede, se non gliela danno chi se ne frega. In giro ce ne sono tante in cerca di clienti. Se la Trevisan ha respinto Tornatore sono affari suoi. Denunciare aggressioni (?) anni dopo è ridicolo. Assurdo. Ma cosa pensano le donne di noi? Scopare è un esercizio piacevole se condiviso, altrimenti è una seccatura. Ai maschi capita di farlo per educazione, per non umiliare le signore che hanno di fronte. Le quali se non ci stanno lo dicano e se ne vadano a spasso, ma la smettano di denunciare abusi che sarebbero stati commessi il secolo scorso. Non ne possiamo più di certe denunce tardive. Lo scorso anno andava il tacco 12, quest' anno va lo stupro antico. Che palle. Ci sono tante signore che rompono l' anima poiché ti vogliono a ogni costo, ti molestano, sono gelose e pretendono che tu ti comporti diversamente da loro che ne fanno di tutti i colori. Ti rimproverano quando loro si concedono tranquillamente. La smettano di considerarsi le padrone del sesso, del quale importa più a loro che non a noi uomini impegnati a tirare avanti la famiglia, a pagare l' affitto, la scuola dei figli, pranzo, cena eccetera. Altra questione. Hanno arrestato il cognato di Gianfranco Fini per l' appartamento di Montecarlo e per altro. Era ora. Fui io a denunciare l' abuso e i media diedero addosso a me anziché a lui e al suo parente. Ci aspettiamo ulteriori manette. Sono trascorsi sette anni dai fatti criminali. Meglio tardi che mai, ma siamo amareggiati dal ritardo. I colleghi non mi daranno atto di aver visto giusto quando loro vedevano sbagliato. Pace amen. Infine le malattie giunte qui con gli immigrati. Dopo la malaria, la tbc e la sifilide, essi ci hanno portato pure 160 casi di scabbia. Evviva. I profughi ci arricchiscono, vero madame Boldrini? di Vittorio Feltri

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