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Vittorio Feltri, la verità su Di Maio: "Per cancellare la povertà bisogna lavorare, ma lui non può saperlo"

Giulio Bucchi
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Michela Vittoria Brambilla ha presentato un disegno di legge per evitare la chiusura dei negozi e dei supermercati nei giorni festivi. Speriamo che venga approvato in fretta. La signora, nota animalista, già ministro del Turismo nel governo Berlusconi, ha ragione su tutti i fronti. Il commercio infatti è alla base dell' economia. Ingabbiarlo con regole assurde piovute dall' alto significa mortificarlo, riducendo drasticamente i posti di lavoro e il complessivo giro di affari. L' idea balzana delle serrate domenicali è stata di Di Maio e soci e se ne ignora lo scopo se non quello di immiserire il Paese, riducendone per altro gli spazi liberali che consentono a chiunque di comportarsi come vuole, cioè se alzare la saracinesca ogni dì oppure se tenerla abbassata in omaggio alla fede cattolica o al desiderio di trascorrere le feste comandate in famiglia. Dal nostro punto di vista, e secondo la Brambilla, ciascun bottegaio ha il diritto di decidere in proprio quando stare al banco di vendita e quando a casa. Nessuno deve avere facoltà di incidere sullo stile di vita di chi conduce un esercizio. Tantomeno l' esecutivo, le regioni o i comuni. Che devono amministrare e non mettere il becco nelle vicende professionali pulite dei cittadini. Invitiamo Di Maio e la sua compagnia di scansafatiche a non vietare agli italiani di sgobbare, e si ricordino, i signori governanti, che per combattere la povertà c' è solo un mezzo adatto: faticare, non serve regalare denaro nostro, recuperato dal fisco, a coloro che non fanno un accidente. Forza Brambilla, siamo con te. Appoggeremo e seguiremo con passione la tua lodevole iniziativa finché non andrà in porto. Affrancarsi dalla povertà è ottima cosa, la quale tuttavia si può ottenere esclusivamente essendo liberi di lavorare. Cosa che Di Maio ignora per i motivi che sappiamo: costui non ha mai avuto un impiego se non in nero. di Vittorio Feltri

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