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Antonio Socci, la vergogna sulla strage di cristiani in Sri Lanka: "Cosa e perché ci vogliono nascondere"

Gino Coala
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C'è un aspetto a dir poco "surreale" il giorno dopo la strage di Pasqua in Sri Lanka, nella quale sono morti 290 cristiani, mentre 500 sono rimasti feriti. Delle otto bombe esplode in altrettante chiese durante le affollate messe pasquali, mancano dettagli fondamentali per avere un quadro chiaro di quanto accaduto. Come fa notare Antonio Socci: "Si tace sia il nome dei carnefici, sia il nome delle vittime". Leggi anche: Vaticano, Papa Francesco travolto dalla valanga: "Neanche una parola sulle stragi, invece sui migranti..." L'ecatombe che ha colpito la comunità cristiana cingalese, minoritaria rispetto a quella islamica e buddista, si sta guadagnando a fatica lo spazio che merita sui media internazionali. E il sospetto di buona parte del mondo cristiano è che "la nuova censura politically correct", come scrive Socci, si stia abbattendo sulla strage in Sri Lanka. "Perché non si dice chi sono gli attentatori? - si chiede Socci - E perché i cristiano non sono nominabili come vittime?". 

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