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Vittorio Feltri: "La rapina del foggiano Conte e Di Maio da Napoli. Siamo al brigantaggio"

Cristina Agostini
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Il foggiano Conte, presidente del Consiglio dei ministri, e Di Maio, responsabile del Lavoro che non ha mai svolto, sono contrari alla autonomia regionale e fanno imbufalire Zaia e Fontana, rispettivamente governatori del Veneto e della Lombardia. I quali sono ottimi amministratori e sanno spendere i fondi a vantaggio della gente, ma vengono sfottuti dai due succitati meridionali perché intendono migliorare le condizioni di vita dei loro concittadini. Non mi stupisco che il pugliese e il partenopeo siano ostili alla indipendenza veneta e lombarda. Costoro sono costituzionalmente mantenuti da sempre dai settentrionali e non ne vogliono sapere di tagliare il cordone ombelicale che li lega al Settentrione per motivi alimentari, di sopravvivenza. I terroni in pratica intendono comandare sui polentoni non per motivi antropologici, ma economici. Senza i nostri quattrini i primi morirebbero di fame, dato che non sono capaci che di produrre deficit, pertanto vedono nell' autonomia una sorta di minaccia di morte civile. Leggi anche: "Perché la Lega vuole la crisi ora". Delirio 5 stelle: ma lo sanno che Salvini è quasi al 40 per cento? Prendiamo il problema della scuola. Quella italiana è la peggiore d' Europa, così come i nostri insegnanti sono in massima parte incompetenti. Ciò risulta dalle statistiche continentali. Ebbene la Lombardia e il Veneto, probabilmente anche l' Emilia, hanno un piano per aumentare la efficienza della pubblica istruzione e desiderano attuarlo a condizione di poter disporre dei propri capitali. Il premier foggiano e il vicepremier napoletano si oppongono, pretendono di rapinare il nostro patrimonio, lasciandoci in bolletta, onde sostenere coi proventi delle grassazioni il Mezzogiorno, a costo di tenere basso il livello culturale della nazione intera. In sostanza, questo governo di parassiti punta a cronicizzare il sottosviluppo di cui è figlio per ottenere un appiattimento verso il basso dell' Italia, sfruttando le potenzialità produttive eccezionali delle zone nordiche. È una forma di banditismo o almeno di brigantaggio che andrebbe combattuta non solo politicamente ma anche socialmente. Ci appelliamo a Salvini: cerchi di porre fine a questo scandalo intollerabile, altrimenti saremo costretti a rimpiangere Umberto Bossi che almeno puntava alla secessione. Un progetto troppo ambizioso, però molto arrapante. di Vittorio Feltri

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