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Vittorio Feltri: "Mi indigna, lo Stato non è uno squallido aguzzino". Nel mirino (anche) Salvini e Meloni

Cristina Agostini
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A me del taglio dei parlamentari non importa nulla. Posso solo affermare che la nuova legge non sarà mai applicata per mille motivi, il primo dei quali è il referendum a cui dovrà essere sottoposta, plebiscito che nella sostanza assomiglia a quello che ha costretto Renzi a togliersi di mezzo. La norma è stata approvata da quasi tutti e già questo fa ridere: la casta si è castrata per dimostrare di essere evoluta ma in cuor suo spera di essere salvata e ha i mezzi per salvarsi. Tempo al tempo. Ciò che invece mi ha davvero indignato è la accoglienza che ha ottenuto la sentenza dei giudici di Strasburgo contro l'ergastolo in voga in Italia riservato in particolare ai mafiosi. Il cosiddetto 41 bis, che li condanna a vita a un regime carcerario medievale, consistente nella tortura sistematica, la quale non si concilia né con la nostra Costituzione né con i diritti umani previsti dall' ordinamento europeo. Quindi va abolita d' urgenza, senza se e senza ma. Peccato, i politici nazionali si sono sollevati contro il verdetto continentale; essi vogliono rimanere nell'euro ma rifiutano di attenersi alle regole umanitarie dell'Unione. In pratica anche gente avveduta come Giorgia Meloni e Matteo Salvini, per non parlare di Alfonso Bonafede, ministro della Giustizia, ignorano da ignoranti che se la legge è uguale per tutti deve esserlo pure se applicata ai mafiosi i quali, viceversa, sono afflitti da un trattamento vergognoso e fuori dalle regole scritte nella Carta, secondo cui qualsiasi detenuto deve avere la facoltà di emendarsi in galera e di aspirare alla riabilitazione. Leggi anche: "Criminale", "sei il nulla". Cruciani e David Parenzo, una lite pazzesca. Fin dove si spingono in diretta I carcerati sono tutti uguali, se hanno commesso delitti di varia specie sono obbligati a scontare una pena che tuttavia non può essere eterna. Brusca, per esempio, si è rivelato un delinquente dei peggiori della storia criminale, però ha scontato 23 anni di reclusione e a questo punto non gli va negato ciò che viene concesso ad altri malavitosi. Altrimenti la legge non è più uguale per tutti, il che collide coi principi fondativi della Repubblica. Si ritiene che la criminalità organizzata sia imbattibile e che quindi sia necessario riservarle misure eccezionali. Pertanto per essa va bene persino la tortura sistematica. Il ragionamento non sta in piedi. Allo Stato è vietato di comportarsi da squallido aguzzino. Se la mafia è invincibile va capito il perché. Ed è presto detto quale sia: è più efficiente delle istituzioni slabbrate che ci siamo dati. È difficile sconfiggere la 'ndrangheta allorché questa funziona meglio degli apparati pubblici. di Vittorio Feltri

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