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"Esperto di macerie"Demolito da un suo exgiornalista del Sole

Nicola Borzi, ex cdr del quotidiano di Confindustria, picchia duro sull'ex direttore: doppio riferimento allo scivolone su L'Aquila ai tempi del Tg1 e alla conduzione disastrosa del giornale

Matteo Legnani
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"Riotta, come sappiamo bene qui dentro, di macerie è un esperto competentissimo". Il passaggio più al vetriolo è questo. Lo scrive Nicola Borzi sulla sua pagina Facebook, ripreso dal sito di gossip Dagospia. Borzi è un giornalista ed ex membro del comitato di redazione del Sole 24 Ore, quotidiano economico diretto da Gianni Riotta tra l'aprile 2009 e il marzo 2011. Periodo nel quale il giornale milanese ha lasciato in edicola la bellezza di circa 30mila copie. Borzi  si attacca al pezzo scritto oggi su La Stampa nel quale Riotta ridimensiona la figura di Julian Assange come "cavaliere bianco " della "libera informazione" raccontando ai lettori aspetti meno noti dell'ideatore di Wikileaks e sottolineando come Assange abbia chiesto asilo politico a un caudillo sudamericano e scriva per un periodico finanziato dal presidente russo Putin. "Ma, alle volte, anche Riotta dovrebbe farsi qualche esame di coscienza. Rimembrare ad esempio la sua stupenda lezione di giornalismo televisivo, il giorno dopo il terremoto dell'Aquila, quando il TG1 che dirigeva - a morti ancora insepolti - annunziò festante il proprio record di ascolti. Raggiunto, ça va sans dire, grazie alla sapienza del suo (allora) direttore" scrive Borzi. Che poi, a proposito di lezioni di giornalismo) ricorda gli articoli di Riotta (in qualità di direttore del Sole) sul dress code dei delegati dei paesi emergenti al forum svizzero di davos o, sempre da Davos, quelli su pizza al salame e cravatte viole. O quando "discettava con l'intera prima pagina del nostro Domenicale (Sole 24 Ore) sul 'Progetto Giornale Harry Potter', parlando di sé in terza persona con la consueta modestia, ben nota a tutti i suoi interlocutori". E parlando di lezioni di giornalismo, Borzi ritorna al Riotta "esperto di macerie". L'8 aprile 2009, congedandosi dalla direzione del Tg1, "Coi morti del terremoto de L'Aquila ancora insepolti, annunciò festante il proprio record di ascolti. Raggiunto, ça va sans dire, grazie alla sapienza del suo (allora) direttore".

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