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Travaglio: salvate il soldato Sallusti (anche se ha diffamato)

Il vicedirettore del Fatto non ha letto l'articolo sotto accusa ma lo giudica offensivo

Lucia Esposito
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Marco Travaglio scende in campo per "il soldato Salusti". Il vicedirettore del Fatto, nel suo editorale di sabato 22 settembre, interviene sul caso di Alessandro Sallusti  direttore del Giornale che rischia di finire in galera o agli arresti domiciliari o ai servizi sociali per scontare una condanna a un anno e due mesi senza condizionale per un articolo che non ha scritto lui. Sul caso dovrà pronunciarsi la Corte di Cassazione dopo che la Corte d'Apello ha inasprito la sentenza del Tribunale di Milano che lo aveva condannato a 5mila euro di multa e 30mila di risarcimento.  Sallusti è stato condannato per aver diffamato, quando era direttore di Libero, di un giudice tutelare di Torino, Giuseppe Cocilovo nel 2007. Travaglio precisa di non aver letto l'articolo  tuttavia nel merito "condanna" Sallusti, scrivendo che "vista la normale linea di Sallusti non dubito che l'articolo fosse diffamatorio".  Lui lo difende per una questione di principio e sottolinea che quando lui si è trovato in una situazione simile, per avre sintetizzato un lunghissimo verbale in cui veniva citato Previti, e fu condannato a 8 mmesi con la condanna, "i giornali di B. su cui scriveva Sallusti, presentarono la notizia come la prova che ero un delinquente matricolato e non fecero alcuna campagna contro il carcere ai giornalisti...Alla fien dell'articolo ecco la ricetta di Travaglio: "c'è un solo modo per evitare che Sallusti diventi un detenuto, il buonsenso. Sallusti chieda scusa e rifonda il danno al giudice diffamato. E questi ritiri la querela: dimostrerebbe chwe, con tutte le magagne, i magistrati sono ancora molto meglio dei politici". 

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