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Monti candidato premierrovina i piani di Re Giorgio

Napolitano non vede di buon occhio la discesa in campo del Professore: lui lo vuole al Colle a proseguire la sua opera

Nicoletta Orlandi Posti
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  "Faremo quello che c'è da fare fino all'ultimo giorno". Le parole del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano più che di una promessa hanno tanto il sapore di una minaccia. Le dimissioni di Mario Monti, ma soprattutto l'ipotesi di una sua candidatura alle prossime elezioni, scompaginano i piani che si era fatto: l'idea era di vederlo al Quirinale al suo posto, a continuare l'opera che Re Giorgio aveva iniziato.  La discesa in campo, invece, manda all'aria la "terziarietà" di Monti necessaria per salire al Colle. Sarebbe meglio che il professore resti come senatore a vita, tra le "riserve della Repubblica" alle quali attingere in caso di bisogno. Del resto, in base all'iter parlamentare che prenderanno da qui ai prossimi giorni i provvedimenti che tutte le forze politiche si sono impegnate ad approvare in Parlamento, potrebbe anche succedere che Napolitano sia costretto, per evitare un ingorgo istituzionale, a lasciare lo scranno più alto della Repubblica con un mese di anticipo. In quel caso sarebbe un bene se Monti fosse "libero" per salire al Colle da Presidente della Repubblica.  

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