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Monti gli dà del nano e lui attacca: "Non riuscirai a zittirmi"

Il premier ha regalato stoccate a tutti gli avversari politici e si è lasciato andare ad una battuta molto sottile: parlando di Brunetta lo definisce "Un uomo con una certa statura accademica"

Leonardo Diana
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Intervistato da Franco Di Mare, il premier Mario Monti è intervenuto per la seconda volta a Uno Mattina e sembra essersi calato perfettamente nella parte del politico in campagna elettorale. Di tecnico ormai non è rimasto quasi nulla, il Mario Monti che si presenta agli italiani è un candidato premier che non risparmia battutine agli avversari. Dopo aver risposto alle dichiarazioni di Silvio Berlusconi che lo aveva definito "Non credibile", il professore ha sferrato una stoccata all'ex ministro Renato Brunetta: "Ci sono molte posizioni nel Pdl che hanno impedito riforme per iniettare più concorrenza nei mercati delle libere professioni". Non soddisfatto, Monti fa il nome di Renato Brunetta e aggiunge: "Per esempio, dal punto di vista economico generale, penso all'onorevole Brunetta che sta portando, con l'autorevolezza di un professore di una certa statura accademica, il Pdl su posizioni piuttosto estreme e, se posso permettermi di dire, settarie".  Monti e il Brunetta "nano": guarda il video su LiberoTv La replica - Immediata, la risposta di Brunetta che seccato risponde: "Ho lavorato per il mio Paese, in chiave europea, come mio dovere di eletto dagli italiani. Altro che settarismo o estremismo. Vuole silenziare anche me, prof. Monti? Ci provi pure, ma le garantisco che non ci riuscirà". Attraverso una email, il coordinatore dei dipartimenti Pdl, ha poi aggiunto che "con le sue parole di stamattina il prof. Monti svela la sua natura più profonda, che è quella del tecnocrate autoritario, disinformato e pasticcione". Infastidito dalle parole di Monti, Brunetta ha continuato così: "Intimare il silenzio a qualcuno mentre si ricopre il ruolo del capo del governo non ha cittadinanza in democrazia, ma ci riporta a tempi bui e dolorosi. Vuol dire ignorare i cardini del confronto democratico e vuol dire aver dimenticato, o forse mai aperto, tutti i libri di storia".  

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