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Minzolini: "Mi candido per partecipare alla campagna elettorale"

Augusto Minzolini

L'ex direttorissimo in corsa con il Pdl: "In corsa perché non mi facevano dire la mia, e in campagna elettorale non voglio stare a guardare"

Andrea Tempestini
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Per poterlo chiamare "ufficialmente" senatore dovremo aspettare ancora qualche settimana. Per ora ci si limita a chiamarlo "senatore in pectore". Il protagonista è l'ex direttorissimo del Tg1, Augusto Minzolini, in seconda posizione nelle liste Pdl in Liguria per Palazzo Madama. Ossia, ascesa in Parlamento sicura. E parla, il Minzo. E spiega: "Ho accettato questa candidatura perché stiamo attraversando una fase molto particolare, in cui c'è un grossa apertura dei partiti alla società civile. E contemporaneamente - prosegue - per una questione personale: per un anno, di fatto, sono rimasto emarginato, mi hanno messo una sorta di bavaglio e sarebbe stata la prima volta in una campagna elettorale in cui non avrei detto la mia", ha spiegato ai microfoni di Radio Città Futura. "Colpa di voi del Fatto" - Un concetto, quello espresso in radio, che l'ex direttorissimo ha espresso anche in un'intervista al Fatto Quotidiano. Con altre parole: "Se ho deciso di candidarmi - ha spiegato - devo ringraziare voi (quelli del Fatto, ndr) che per un anno mi avete messo il bavaglio". Se non fosse chiaro, il Minzo spiega che "io mi sono sempre occupato di politica, ho cominciato 20 anni fa. Questo è un momento interessantissimo - ha ripetuto -, anche più del 1994. E un uomo con la mia esperienza ci sta male ad assistere e basta". Quindi - lo stuzzica il Fatto - "visto che non può scrivere va a fare il senatore". E lui: "Esatto! Cioè, quello che mi diverte è fare la campagna elettorale, poi mica è detto che verrò eletto". "Occhio ai pronostici" - Nell'interivsta radiofonica, il candidato azzurro ha spiegato che "siamo in una fase complessa, la gente è molto disorientata e questi pronostici vanno tutti verificati, perché mai come in questa occasione la gente ha bisogno di rappresentanza e di vedere difesi i propri interessi", ha spiegato a proposito dei pronostici ottimistici del Cav. Minzo vede un quadro più unitario nel Pdl rispetto a quello della sinistra, "in cui si passa da Ingroia alla coalzione del Pd e, per un verso, anche per Grillo e, per un altro verso ancora, per Monti. Non so se questo perserà". 

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