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Da Prandelli fino alla Boccassini: i peggiori "flop" del 2014

Andrea Tempestini
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C'è chi, questo 2014, per una ragione o per l'altra vorrà dimenticarselo al più presto. Un anno di sventura, per qualcuno. E tra chi non conserverà affatto un buon ricordo di questi ultimi 12 mesi c'è sicuramente Cesare Prandelli, commissario tecnico della disastrosa Italia mondiale (e poi esonerato anche dai turchi del Galatasaray). Di pari passo con Prandelli viaggia Mario Balotelli, autore a sua volta di un mondiale orripilante (dentro e fuori dal campo) e che ha poi proseguito il suo inarrestabile declino vestendo la maglia del Liverpool (la squadra, si dice, vorrebbe già disfarsi di lui). Sempre dal mondo dello sport, tra i flop, spunta l'ex coppia Schwazer-Kostner, il marciatore olimpico travolto dal doping e la sua ex fidanzata, finita nei guai per averlo in qualche modo aiutato quando ancora i due stavano insieme. Tele-ko - Ci sono poi i flop che arrivano dalla televisione e dal mondo dello spettacolo. Non si può che partire da Fabio Fazio, conduttore dell'ultimo discusso e discutibile Festival di Sanremo, una kermesse che non è rimasta impressa a nessuno e che verrà ricordata soltanto per i magri risultati dello share. Sempre tra televisione e canzoni spunta il nome di Morgan, il giudice di X Factor che annuncia l'addio al programma salvo ripresentarsi in studio una settimana dopo, il giudice del talent che ha visto naufragare tutti i suoi artisti in gara. Altro ko sul piccolo schermo è stato quello subito dalla premiata ditta Michele Santoro-Marco Travaglio, e questo non solo per la clamorosa lite in diretta nel corso della puntata sull'alluvione di Genova, ma soprattutto per lo scarso bottino in termini di ascolti di Servizio Pubblico, programma che ha lasciato prima del previsto il passo all'Announo dalla santorina Giulia Innocenzi. Politici - Nel mondo della politica chi in questi ultimi 12 mesi non ha affatto brillato (per usare un eufemismo) è Beppe Grillo, che sta assistendo inerme all'implosione del suo Movimento 5 Stelle, tra strappi, scissioni, epurazioni e liti. I grillini si squagliano e dove si presentano alle urne perdono clamorosamente: la rivoluzione pentastellata? Mai iniziata. Un altro politico che ha vissuto un annus horribilis è il sindaco capitolino, Ignazio Marino, e non soltanto per le multe prese con la Panda rossa ma soprattutto per i risultati tragicomici della sua amministrazione: Roma, del medico-sindaco, non ne può già più. C'è poi un ulteriore nome politico che va annoverato tra i flop, ed è quello di Jean-Claude Juncker, che certo ha "vinto" la sua partita facendosi eleggere presidente della Commissione europea (in quota Merkel), ma il cui ko tecnico è arrivato con l'esplosione dello scandalo LuxLeaks, ossia i favori fiscali che il falco del rigore aveva riservato a diversi soggetti negli anni in cui fu presidente del Lussemburgo. Togati e licenziati - Il 2014, inoltre, verrà ricordato come l'anno della disfatta per due delle toghe più celebri d'Italia, l'asse milanese arcinemico di Silvio Berlusconi, quello composto da Edmondo Bruti Liberati e Ilda "la rossa" Boccassini, usciti (stra)sconfitti dalla loro inchiesta più mediatica e pruriginosa, il processo Ruby con cui volevano infierire sul Cavaliere già condannato nel processo Mediaset. Il risultato? Berlusconi assolto in secondo grado: un flop clamoroso, per Ilda e Bruti. Per ultimo, un nome che in qualche modo si lega a quello delle toghe meneghine, quello di Emilio Fede, imputato nel processo Ruby-bis ma che nella lista dei flop ci finisce per altri motivi. Il 2014, tra la cacciata di casa, denunce, delazioni e il licenziamento in tronco da Mediaset, per lui è stato un anno parecchio amaro. Di chi è stato il più grande flop dell'anno? Vota il sondaggio di Liberoquotidiano.it

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