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Sardo: Il titolo dell'Unità fa infuriare i renziani

Claudio Sardo, direttore de L'Unità

Il fedelissimo del sindaco Matteo Richetti: ecco perché il direttore deve dimettersi

Lucia Esposito
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"No di Renzi al governo Bersani". E' assertivo il titolo dell'Unità in edicola oggi, venerdì 5 aprile. Un titolo che ammazza tutti i dubbi e che però fa nascere una domanda: "Quale governo Bersani?". Presidente del Consiglio è ancora (grazie a Giorgio Napolitano) Mario Monti e Pier Luigi Bersani, dopo il risultato striminzito uscito dalle urne è riuscito a portare a casa un timido pre-incarico. Un pre-incarico che non è sfociato in nulla se non a in un vaffa incassato in diretta tv. Delle due l'una: o nel titolo manca un "di" (No di Renzi al governo di Bersani, per esempio). Se così fosse il quotidiano diretto da Claudio Sardo intedeva riferirsi a un ipotetico governo Bersani, un governo che è ancora lontano dal nascere. Se, invece, l'Unità pensa che davvero possa esistere un governo Bersani tout court, si può dire che siamo alle comiche. Le dimissioni - Ma a dare fastidio ai renziani più che quel "di" mancante è quel "no" attribuito a Renzi. I fedelissimi del sindaco di Firenze sono arrivati a chiedere le dimissioni del direttore. Sulla sua pagina Facebook Matteo Richetti,  scrive: "Intanto dopo il titolo di oggi de l'Unità devo ricredermi. 'No di Renzi al governo Bersani è esattamente il contrario della verità. E cioè del fatto che Matteo Renzi ha sostenuto e sostiene lealmente la decisione che Bersani sia la nostra indicazione a premier. Ha solo precisato che occorre fare in fretta. Voler dare di Renzi l'idea della persona inaffidabile e che sotto sotto non pensa quel che dice, ci rigetta nella propaganda. Di parte, nemmeno di partito. E allora, i caso sono tre. Tutti gravi. Se il titolo è scappato, Sardo farebbe bene a lasciare, non serve un direttore distratto. Se il titolo è voluto, Sardo farebbe bene a lasciare, non serve un direttore in malafede. Se il titolo è imposto o suggerito da altri, più contigui alle esigenze di partito ( e di parte), Sardo farebbe bene a lasciare, all'Unità serve un direttore". Gli affondi - Un attacco pesantissimo seguiti da altri altrettanto forti. "Ricomincia la vergognosa propaganda dell'Unità e di Youdem contro Matteo Renzi", ha spiegato Roberto Reggi. Dello stesso parere Angelo Rughetti: "I media di un partito dovrebbero riportare le posizioni dei militanti e dei dirigenti e non tifare per qualcuno". Il portavoce di Bersani è andato su tutte le furie. E ha strenuamente difeso il direttore. Ecco cosa dice  Stefano Di Traglia: . "Chiedere le dimissioni di un direttore perché non si concorda con un titolo è un atto grave. Si a critiche, no a censure", ha spiegato su Twitter. Solidarietà anche dalla direttirce di Youdem tv Chiara Geloni.  Insomma è scoppiata una querelle che, se possibile, spacca ulteriormente un partito diviso a metà tra bersaniani e renziani.   

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