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Beppe-gangstaIl suo piumino spopolatra i sicari della camorra

Matteo Legnani
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di Pierangelo Maurizio Signor Beppe Grillo, non se la prenda. Non è un attacco dei giornalisti venduti nei suoi confronti e del suo Movimento. Il fatto è che lei è trendy, fa tendenza. Lei è visto come un simbolo, come un eroe. Anzi, come un super eroe. E così accade anche che in una città bellissima e difficile come Napoli, la imitino. Prendano esempio da lei. Anche un tipo di lavoratori purtroppo piuttosto comuni da queste parti. Anche rapinatori e camorristi. Accade sempre più spesso, infatti, dopo la prima passeggiata  del guru 5 stelle sulla spiaggia addobbato in stile marziano, che polizia e carabinieri arrestino i professionisti della criminalità organizzata con la giacca resa famosa proprio da Grillo. Il piumino ipertecnologico che protegge e nasconde dai cronisti rompiscatole e anche dai tutori dell'ordine. È successo a metà marzo, ad esempio, quando sono stati bloccati dai “falchi” - i poliziotti in moto specializzati nell'individuare e neutralizzare questi predatori urbani - due rapinatori, presi nella zona del lungomare, a due passi da Castel dell'Ovo. La loro specialità sono i turisti, particolarmente numerosi in questo periodo all'ombra del Vesuvio. Il piumino iper-sofisticato non dà nell'occhio, ti mimetizza come se fossi un blocco del Maschio Angioino. Al momento opportuno, zac, basta un colpetto alla cerniera e sei irriconoscibile, invisibile. Mille volte meglio di un cappuccio o di un passamontagna, ormai decisamente superati, molto da vecchia politica. Invece, vuoi mettere. Il cappuccio ti avvolge come un bozzolo infrangibile, nessuno  ti vede e tu vedi tutto, grazie alle lenti, disponibili anche nella versione fotocromatica, incorporate in quel sacco da uomo mascherato. Gli episodi sono anche altri, e cominciano a suscitare qualche inquietudine. Per citare quelli di cui si è saputo, circa una settimana fa gli agenti si sono trovati di fronte ad una situazione decisamente più preoccupante. Perché la giacca resa famosa dall'ex comico è comparsa in una batteria di fuoco della camorra, intenta a preparare un agguato nei confronti di un paio di esponenti di un clan rivale. I componenti del commando non avevano, come si conviene, telefonini, né documenti né  altro che potesse renderli identificabili e rintracciabili. E addosso sfoggiavano l'immancabile piumino anti-scocciatori.  Ora c'è anche da fare qualche riflessione sulle tecniche di marketing e sulle campagne pubblicitarie (per non parlare delle campagne elettorali degli uomini mascherati). La società che commercializza i piumini, li pubblicizza come le “giacche da super eroi”. Il costo è di 300 euro, in vendita anche on line. Sono particolarmente indicati - si legge sul sito - per gli sport estremi. Le rapine e gli agguati mortali, per il momento, non sono equiparati agli sport per veri uomini. Tuttavia le forze dell'ordine non hanno provveduto al sequestro dei capi “da travisamento” di cui erano in possesso gli arrestati, perché sono in libera vendita. Nei negozi di una catena di abbigliamento e su ebay si trovano ottime occasioni. Non si segnalano ancora imitazioni prodotte e vendute sottocosto sulle bancarelle di Forcella o di altri mercati, all'aria aperta, della contraffazione. Ma è solo questione di tempo. Signor Giuseppe Grillo, non se la prenda. Non dia in escandescenze, questo non è un attacco politico, ma solo una piccola cronaca di questo pazzo Paese. Non ne faccia il pretesto per chiedere, ancora, l'abolizione dell'ordine dei giornalisti. Oppure sì, faccia lei. Meglio se chiedesse l'abolizione della Camorra spa. Ma, purtroppo, questo non le riuscirebbe e non è nei punti del programma 5 stelle.

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