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Ablyazov, Travaglio: "Alfano attaccapanni, non mi fido della polizia. Il colpevole è Berlusconi"

Travaglio, vicedirettore del

Delirio manettaro sul Fatto: "Angelino e Bonino non contano, la Procura di Roma è politicizzato". La verità? Il blitz lo ha organizzato il dittatore kazako perché Silvio ha venduto l'Italia

Giulio Bucchi
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Chissenefrega della relazione del capo della Polizia. Sul caso Ablyazov Marco Travaglio il processo l'ha già fatto e ha pure emesso il verdetto: il colpevole è Silvio Berlusconi. Detta così, non è che l'editoriale del vicedirettore del Fatto quotidiano presenti molte novità: ogni occasione è buona per affossare il Cav. Però, al solito, contiene dei passaggi decisamente gustosi. Innanzitutto, scopriamo che della Procura di Roma, che a ore spiegherà chi ha preso la decisione di rispedire in patria moglie e figlia del dissidente kazako, non c'è da fidarsi: "Come se il nuovo capo della Polizia - scrive Travaglio riguardo Alessandro Pansa - potesse mai sbugiardare il superiore da cui dipende (il ministro degli Interni Angelino Alfano, ndr) e mettere in crisi il governo che l'ha nominato". Certo, ne andrebbe dell'immagine della Polizia tutta, ma per Travaglio sono bazzecole, anche perché "purtroppo la Procura di Roma non è mai stata, almeno nei suoi vertici, indipendente dalla politica e si è sempre mossa come pròtesi del governo di turno".  "Tutta colpa di B." - E dunque? Servono altre indagini. E, fortuna nostra, le ha già fatte il manettaro del Fatto. La colpa del blitz di Casal Palocco è del dittatore kazako Nazarbayev, "uno dei tanti compari d'anello di Berlusconi". Eccolo là. "Da quando Berlusconi è il padrone d'Italia, il nostro Paese viene sistematicamente prostituito ora a questo ora a quel governo straniero, in spregio alla sovranità nazionale, alla Costituzione e alle leggi ordinarie. I compari stranieri ordinano, lui esegue, il funzionario di turno obbedisce e viene promosso, così non parla". Tutto, naturalmente, sul modello del caso Ruby. Il bene contro il male - Di prove, di promozioni, di verità nascoste, Travaglio non ne fornisce. Dobbiamo fidarci. Evidentemente, la lunga mano di Berlusconi si stendeva anche sul pasticcio dei due marò in India (al governo non c'era nessuno del Pdl, ma son dettagli) oppure giù giù fino alla tragedia del Cermis di prodiana e dalemiana memoria, giusto per citare qualche figuraccia italiana. Quel che preme a Travaglio è arrivare all'apoteosi, alla dimostrazione incontestabile: Bonino e Alfano sono solo pedine, non responsabili. Una è "la politica più sopravvalutata d'Italia", l'altro solo "un attaccapannI". E chi si scandalizza, deve ricordarsi che ha voluto il governo delle larghe intese. "Ciucciatevelo", conclude Travaglio. Lui e gli antiberlusconisti continueranno a combattere Silvio e "tutto il cucuzzaro dei Putin, Nazarbayev, Erdogan & Co.". Ah, che bella la lotta del bene contro il male.

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