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Imbeccata ai giudici: "Il Cav può andare in carcere come Tanzi"

Il vicedirettore del "Fatto" stuzzica i pm: "Vi ricordate Calisto Tanzi?"

Nicoletta Orlandi Posti
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Dalla prima pagina del Fatto Marco Travaglio imbecca il giudice di sorveglianza che deve decidere sulle modalità con le quali Silvio Berlusconi deve scontare la pena alla luce della sentenza della Cassazione. Nell'editoriale il giornalista manettaro sostiene che la legge Cirelli, dice "può" e non "deve" dare gli arresti domiciliari per gli ultrasettantenni qualunque condanna abbiano riportato e qualsiasi reato abbiano commesso. In altre parole Travaglio sostiene che il giudice ha discrezionalità sul luogo più idoneo a espiare la condanna indipendentemente dall'età del pregiudicato. In questo caso lui spingerebbe per il carcere. E lo spiega. La scelta dipenderebbe dal grado di ravvedimento, dalla consapevolezza della gravità del reato commesso, dalla intenzione a riparare al danno arrecato e dunque al maggiore o minore livello di pericolosità sociale che si misura anche dal numero degli altri processi pendenti. "E non ci vuole molto", scrive Travaglio nell'editoriale, "a comprendere che Silvio Berlusconi non si è affatto ravveduto, anzi continua a negare il reato per cui è stato appena condannato e insulta i giudici che l'hanno condannato".  Il ragionamento di Travaglio è supportato, secondo lui, da altri precedenti. Come quello di un condannato sardo di 70 anni che nel 2006 si è visto respingere la richiesta dei domiciliari e ha passato quattro anni dietro le sbarre di un carcere. Stessa sorte per Callisto Tanzi che a 73 anni si vide chiudere in galera per 8 anni per l'aggiotaggio Parmalat. Il sogno di Travaglio è che ci finisca anche Berlusconi.

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