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Marina dice no alla politicaIl Fatto la stronca:"Nessuna gavetta non ha il quid"

Marina Berlusconi

Lucia Esposito
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  Dopo il no di Marina Berlusconi alla sua discesa in campo  dopo l'eliminazione per via giudiziaria di suo padre (“il mio posto è nelle aziende” ha detto al Corriere della Sera), Il Fatto Quotidiano ne approfitta per attaccarla e sottolineare che se Alfano non aveva il famoso “quid” non è che Marina sia da meno. Inoltre, spiega come la primogenita sia talmente timida da non riuscire a parlare in pubblico e che, quindi, tutti quelli che caldeggiano o ancora sperano in una sua discesa in campo non sanno o trascurano questo dettaglio. L'articolo sottolinea come la primogenita fedelissima a suo padre non abbia mai dovuto aspirare a posizioni di vertice perché “le ha ottenute senza spirare e molto prima di poter aspirare”. Come se fosse una colpa essere figlia di… Vota il sondaggio di Liberoquotidiano.it "Secondo voi Marina Berlusconi ha il quid per fare politica?" La carriera - Ed allora ecco la ricostruzione della sua carriera in cui si sottolinea come a 22 anni Marina fosse già consigliere di amministrazione della Standa “prima ancora di ottenere quella laurea che mai arriverà. Priva di titoli di studio Marina ha usufruito di istitutori privati di indubbio lignaggio. Il primo, Fedele Confalonieri ovviamente, il secondo è stato per breve periodo Franco Tatò, quando gli fu affidata la guida della Fininvest”. Nell'articolo si spiega come “facendo gavetta da padrona” Marina si diventata rapidamente presidente della Mondadori e poi della Fininvest prima dei 40 anni.  Nella chiusa un cattivissimo confronto con i suoi predecessori in Mondadori: Arnoldo Mondadori, Mario Formenton e Leonardo Mondadori.   

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