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Tutti contro la Santanché, ma il Cav frena: "Non le affido il partito. Il leader sono io"

Silvio Berlusconi e Daniela Santanchè

Nicoletta Orlandi Posti
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Che in molti nel Pdl non vedano di buon occhio la grinta di Daniela Santanché e il ruolo privilegiato che si è ritagliata nel cuore e nelle riunioni riservate del Cav è del tutto evidente. Una situazione pericolosa che rischia di spaccare il partito azzurro proprio in questo momento, quando invece sarebbe necessario fare squadra. Di questo ne è consapevole Silvio Berlusconi e ieri, durante un vertice ad Arcore ha cercato di rassicurare chi lo ha messo in guardia. Pur ammettendo che la "pitonessa" è "una che sfonda in tv, che sa raccogliere fondi, e noi ne abbiamo bisogno, che si fa capire ed è  l'unica che mi difende sempre", il Cavaliere secondo il retroscena raccontato dal Corriere, ha chiarito una volta per tutte ai suoi in rivolta: "Daniela è capace ma non crediate che io abbia in testa di affidarle il partito o chissà quale ruolo. Il leader resto io, e basta, io decido, non altri".  Questo dovrebbe bastare a quanti ne parlano usando parole come "scaltra", "furba", "approfittatrice", "terribile", pronta a fare "solo i suoi interessi", "spietata". "Finirà per mangiarsi pure Verdini che l'ha aiutata ad arrivare fino a lì" dice qualcuno al Corriere accennando a una lite che sarebbe avvenuta qualche giorno fa. Ma Daniela fa spalluccie quando risponde: "Cercano di dividerci? Si illudono". Anche Renato Brunetta si sarebbe lamentato con Berlusconi dell'invadenza della Santanché: "Il 97% dei nostri elettori non la vuole", si sarebbe lamentato il presidente dei deputati azzurri. "Da un partito bava alla bocca capeggiato dalla Santanché uscirei un minuto dopo. E tanti farebbero lo stesso", avrebbe detto in uno sbotto di rabbia raccolto dal Corriere, Fabrizio Cicchitto. Ma Daniela non sembra davvero intenzionata a farsi da parte: ha rinuncianto a quei pochi giorni di vacanza per assistere ai vertici di Arcore, "a spostare gli scatoloni da via dell'Umiltà alla nuova sede di piazza in Lucina in pieno agosto quando altri non ci hanno nemmeno messo piede", a preparare campo, terreno e organigrammi della Forza Italia che verrà.

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