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Imu e seconde case, niente stangata. Brunetta: "Così ho sventato la fregatura"

Renato Brunetta

Giulio Bucchi
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È una furia, Renato Brunetta. Non gli vanno giù le critiche di Libero al decreto Imu, e soprattutto quelle alla stangata da un miliardo di euro sulle seconde case. «Il problema non c'è», assicura, «siete solo disfattisti. Dovete diversificare le fonti, perché vi siete fatti usare dal ministero dell'Economia. Bastava sentirmi, perché non è così, e oggi verrà tutto smentito». Profezia facile, perché negli undici minuti in cui Brunetta mi tiene al telefono, da palazzo Chigi arriva la smentita che dice, dove si sostiene che la stangata sulle seconde case è circolata in qualche bozza, ma non sarà contenuta nel decreto legge di palazzo Chigi. Però ho in mano il testo del decreto in entrata, e la stangata sulle seconde case c'è. «Sì, ma l'ho sventata io», assicura Brunetta, che nega pure di essere stato «sventrato» da Berlusconi: «io il mio ventre ce l'ho ancora qui bello intero». Ma insomma, mica ce la siamo inventata noi giornalisti quella norma che portava a tassazione Irpef la metà delle rendite delle seconde e terze case… «Non dico questo», sostiene Brunetta, «ma sono stato proprio io a scoprire la trappola giovedì mattina, e l'ho fatta saltare». In effetti sia i ministri del Pdl che Franceschini e alla fine perfino  Letta sostengono di non avere mai discusso nelle riunioni preliminari di una tassazione della seconda casa così rilevante, con un prelievo Irpef che sarebbe stato perfino superiore in alcuni casi a quello Imu: se la sarebbero trovata all'ultimo nel testo, e non se ne sarebbero nemmeno accorti durante Cdm. Il caso è saltato fuori appunto all'indomani mattina, quando il testo è apparso sulla stampa. Possibile che nessuno avesse mai ipotizzato un intervento fiscale sulle seconde case? In fondo era espressamente indicato fra le ipotesi possibili dal ministero dell'Economia nel documento reso pubblico ad inizio agosto. «L'unico cenno», assicura Brunetta, «era venuto sulla possibilità di un mini intervento sulle case lasciate sfitte ai soli fini speculativi. Ma certo la casa vacanza non poteva essere compresa. Anche io ce l'ho: non è una casa sfitta, perché la uso io, no?». Contesto al capogruppo Pdl alla Camera che la differenza fra case sfitte ad uso speculativo e case sfitte ad uso vacanza è un po' difficile da stabilire per legge. E poi chi è lo scemo che non usando la sua seconda casa non la mette a reddito? Quale sarebbe il fine speculativo? «Ci sono, ci sono», assicura Brunetta, «ad esempio c'è chi ritiene che il valore degli immobili e degli affitti possa salire fra qualche mese e quindi tiene inutilizzato e fermo quell'immobile. L'ipotesi era di tassarli proprio per favorire la messa sul mercato di quelle case. Ma era una ipotesi minima, che non arrivava nemmeno a cento milioni di euro di incasso. Non certo a un miliardo». E chi è allora che con i ministri tutti ignari e fregando anche Brunetta… Qui lui mi interrompe subito: «Io non sono ministro. Non sono in consiglio dei ministri e quindi non posso vedere i testi e le bozze che lì approdano se prima non me li danno». D'accordo, ma chi ha infilato quella norma a tradimento? «Ah, di sicuro il ministero dell'Economia. E sappiamo anche chi: Vieri Ceriani, che è restato lì al ministero come consigliere del ministro Saccomanni. È la filosofia di Ceriani tassare il popolo per tutto quello che è possibile. Ma io ho sventato la manovra». È un fiume in piena, Brunetta. Ma assicura che tutto va bene, e dopo la telefonata, andato in rete il comunicato di palazzo Chigi che gli dà ragione, manda subito sms: «Visto?». Lo richiamo. È ancora un'onda in piena: «per avere le notizie esatte bisogna chiamare solo me. L'aveste fatto avreste evitato di seminare inutilmente il panico…». Obietto - ma so che non mi lascia parlare - che anche i ministri Pdl giovedì erano allarmati per quel testo imprevisto: «sì, ma i ministri le cose tecniche non le capiscono. Bastava verificare con me». Se la norma salta, comunque buon per chi ha la casa vacanza al mare o in montagna: pagherà solo l'Imu, che basta e avanza. Ma quell'1,3 miliardi come verrà coperto? «Io lo so», si vendica Brunetta, «ma non lo dico a voi che non avete verificato con me quando serviva». Apprenderò più tardi da fonti ministeriali che quella copertura verrà trovata come il resto che manca dal decreto legge collegato alla legge di stabilità previsto per il 15 ottobre, giorno di inizio pena per Berlusconi. E a proposito del Cavaliere, Brunetta richiama: «Sei un mentitore! Sono qui di fianco al presidente Berlusconi che dice di non avercela con me e che anzi con te non parla da sette anni…». Abbozzo un «ma non è vero… me lo passi?»…e capisco che sto parlando con me stesso. Perché Brunetta ha già messo giù… di Franco Bechis

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