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Rodotà soffia sul fuoco dei No Tav:"La lettera delle Br è comprensibile",Alfano:"Parole gravissime"

Stefano Rodotà

L'ex garante "comprende" il messaggio dei brigatisti agli attivisti della Val di Susa: "Bisogna bloccare i lavori"

Ignazio Stagno
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"La lettera delle nuove Brigate Rosse, in cui si auspica che il movimento no Tav faccia uno scatto politico - organizzativo è deprecabile, ma comprensibile". Stefano Rodotà come Erri De Luca. Il fronte dei "No Tav" continua a raccogliere endorsement pesanti. Rodotà con le sue parole di fatto sposa la linea delle nuove Br e la definisce "comprensibile". Le parole di Rodotà hanno fatto infuriare il ministro degli Interni, Angelino Alfano: "Mi pare intollerabile che un candidato alla presidenza della repubblica possa dire questo mentre i nostri poliziotti sono impegnati a difendere e proteggere il cantiere e i lavoratori delle ditte sono lì a rischiare la vita. Mi chiedo se non ci sia da temere il ritorno di cattivi maestri". Rodotà, candidato al Colle per il Movimento Cinque Stelle, e per tanti anni Garante della privacy, giurista, cerca di raccogliere consensi tra antagonisti, no tav, ex rifondazione comunista e 5 Stelle. Le parole di Rodotà hanno un obiettivo ben preciso, ottenere la simpatia di alcune nicchie di elettorato. Mosse elettorali - Tra pochi giorni, il 12 ottobre Rodotà  sfilerà per le vie di Roma con Maurizio Landini per presentare un nuovo movimento "di sinistra" che dovrebbe riunire le anime "rosse" che non si riconosco nè in Sel nè nel Pd.  Così Rodotà "cavalca" la Tav: "In Italia - ha affermato - dovremmo prendere atto di quanto stia avvenendo a livello internazionale e riaprire una riflessione politica più ampia sull'infrastruttura, a maggior ragione in un momento di fibrillazione sociale molto forte, in cui non sarebbe giustificabile un impiego consistente di capitali in un'impresa che rischia di rimanere sospesa". Infine il giurista punta il dito contro il governo delle larghe intese: "Un esecutivo sotto ricatto, che si fa dettare l'agenda politica da una sola parte della maggioranza, è un rischio per la democrazia. C'è un azzardo all'origine delle larghe intese perché si sapeva fin dall'inizio che i problemi personali di Berlusconi avrebbero influenzato le scelte di questo governo, riducendone la stabilità e alimentando la sfiducia dei cittadini". Rodtà infine ha cercato di rettificare le sue parole sulle Br: ""Ogni manifestazione di violenza ha da parte mia il piu' assoluto dissenso. La mia storia e' una storia di contrapposizione alle Br".(I.S.)    

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