Flavio Briatore ed Elisabetta Gregoraci, il divorzio: separasi? Meglio in silenzio
Nel mondo dello star-system i matrimoni finiti, le separazioni choc, gli amori al capolinea e le relazioni chiuse a colpi di infedeltà, sono tutte situazioni private che diventano pubbliche, e i successivi divorzi, con le battaglie legali che ne conseguono, sprofondano spesso in uno sgradevole e volgare gossip, alimentato purtroppo dagli stessi protagonisti. Una volta per separarsi c'erano i tribunali, e ci sono ancora, dove venivano stesi i panni sporchi a suon di carte bollate, testimoni, detective, fotografie, screenshot di WhatsApp eccetera, ed oggi ci sono le tv, i giornali, le riviste, i talk show e Facebook , con buona pace degli avvocati che, oltre a gestire la normale prassi di una separazione e di un divorzio, si trovano a dover fare i conti con la sete infinita di popolarità dei loro clienti famosi, e con i danni ulteriori che derivano dalle loro improvvide esposizioni mediatiche e dichiarazioni pubbliche. Leggi anche: La brutta voce, così la Gregoraci ha sbroccato dopo il divorzio La fine di un rapporto matrimoniale, che sia stato d'amore, di convenienza o di odio, è sempre dolorosa, in due casi su tre scoppia una guerra senza esclusione di colpi, e più erano alte le aspettative e le speranze dell'unione, o più è grande la popolarità dei coniugi, e più il livello di reazione pubblica si abbassa in fatto di moralità e decenza; se poi i protagonisti delle nostrane guerre dei Roses non hanno proprio una discendenza aristocratica, è diventato di moda farsi la guerra apertamente, e condividerla amplificandola nella peggiore delle maniere, e cioè affidandone la comunicazione ai mass media. E I FIGLI IN MEZZO È di queste settimane la polemica sui giornali della coppia scoppiata da tempo di Morgan e Asia Argento, la quale accusa l'ex marito di non pagare gli alimenti alla figlia Anna Lou, mentre lui confida su Facebook, quindi giusto agli amici più stretti, il suo sconcerto per il pignoramento della sua casa, con la moglie che replica duramente, accusandolo di insolvenza e smontando aspramente, punto per punto, la sua “difesa” pubblica. Per alcuni avvocati questo comportamento è una manna dal cielo, poiché quando storie del genere diventano mediatiche, e la comunicazione tra i due clienti passa attraverso i social in rete, questo comporta per taluni di essi una pubblicità ed una visibilità pazzesca, oltre che una notorietà che attirerà in futuro nei loro studi altri coniugi vip arrivati al capolinea. Per i legali che invece pensano di applicare seriamente e correttamente il diritto, tentando di salvare il salvabile tutelando la parte più debole, cioè i figli, una dinamica del genere è tutt'altro che facile da gestire, soprattutto quando vengono disattese le loro raccomandazioni di riservatezza. Per i personaggi famosi comunicare al resto del mondo colpe e mancanze reciproche, crea in entrambi l'illusione di tutelare la propria immagine nei confronti del proprio pubblico, con l'intento di difendere se stessi mettendoci la faccia, e grazie alla propria notorietà, di indebolire fortemente e di sfregiare quella del partner, nella speranza di acquistare ulteriore consenso, simpatia, vicinanza e affetto degli ammiratori, perdendo spesso di vista l'interesse primario alla tutela dei propri figli, i quali ne soffrono e non ricaveranno nessun vantaggio nel veder messo nero su bianco in rete i colpi mortali e violenti dei propri genitori, che vengono poi ripetuti e riascoltati in un crescendo di volgarità nel sobrio salotto di Barbara D'Urso. Da tale comportamento inoltre non si ricava mai un effetto positivo, come una accelerazione dei pronunciamenti del Tribunale, o una più rapida presa di coscienza del genitore deficitario, ma solo ed esclusivamente una triste spettacolarizzazione dei momenti privati più drammatici di due persone, che una volta erano seduti in quegli stessi studi televisivi a proclamare il loro immenso amore. In Italia se due ex coniugi vogliono farsi la guerra, c'è un arsenale di leggi e cavilli che li aspetta a braccia aperte, con una varietà infinita di possibilità di accentuare il conflitto, poiché il processo italiano, quando la separazione è giudiziale, sembra quasi concepito per distruggere il nemico, e non per salvare dal pantano due persone che, seppur in epoche lontane, si sono comunque amate. REPORTAGE OVUNQUE Nel 2013 fu il matrimonio dell'anno, ma dopo appena due anni, Belen Rodriguez e il ballerino Stefano De Martino hanno annunciato sui social la fine della loro relazione, che è stata seguita, immortalata e data in pasto ai media passo dopo passo ovunque, condita da una indigestione di dichiarazioni, commenti e reportage, tra nuovi compagni, fidanzate e presunte corna, nonostante la showgirl continuasse ad ammettere, ormai tra le braccia di altri, la sua «ferita ancora aperta» per il fallimento del suo matrimonio. È di questi giorni la notizia di un'altra separazione vip, quella tra Elisabetta Gregoraci e l'imprenditore Flavio Briatore, che sono stati immortalati dai fotografi di Alfonso Signorini all'uscita di uno studio legale accompagnati da due dei più noti e spietati avvocati matrimonialisti italiani, la Bernardini de Pace per lui e la Morelli per lei, la stessa che segue la separazione di Veronica Lario, a dimostrazione che l'obiettivo primario che si vuole raggiungere in qualunque divorzio è quello economico, comprensivo di divisione dei beni e assegno di mantenimento, anche se la showgirl ha postato sui social una sua ammiccante foto in topless con la scritta: «Nella vita si cade e ci si rialza sempre, basta crederci fino in fondo senza mollare mai». Ma il divorzio più iconico e mediatico di tutti è stato certamente quello tra Al Bano e Romina Power, finito con una separazione che ha coinvolto nei commenti e dichiarazioni anche Loredana Lecciso, la seconda moglie, in un turbinio di sentimenti esibiti, accuse e critiche reciproche, ripensamenti, liti, riavvicinamenti, e frasi al vetriolo, che hanno tenuto banco per diversi anni ininterrottamente, in un misto di mestizia, volgarità e ilarità, ultimamente assopite e perdonate soltanto grazie alla statura artistica del cantante pugliese. Il cantante Scialpi invece ha di recente pubblicato su Instagram una foto della sua mano sopra quella del compagno, a mostrare le loro fedi, che però avevano perso il loro significato romantico, perché l'immagine era commentata così: «Non siamo più marito e marito, cioè lo siamo ancora sulla carta, ma lui da un mese è andato via di casa», affidando ai suoi followers, e ovviamente al settimanale Chi, un lungo sfogo nel quale spiegava i motivi e le ragioni della sua profonda sofferenza d'amore, includendo i dettagli delle liti e lo stupore delle varie incomprensioni che lo hanno spinto a chiedere il divorzio. Il cantante parmigiano è stato il primo artista italiano a unirsi in matrimonio con un altro uomo, battendo anche un altro record, perché è stato anche il primo in Italia a separarsi, e naturalmente la loro storia ha avuto inizio, svolgimento e fine principalmente sui media. DI CORNA... Insomma, di esempi di separazioni mediatiche ce ne sono a decine, con tutto il loro corredo di confidenze pubbliche dei protagonisti, come quelle del campione Max Biagi: «Basta situazioni superflue», o quelle dell'inviato di Striscia la Notizia Jimmy Ghione: «Mia moglie mi ha lasciato e io soffro come un cane», ma la più simpatica di tutte comunque resta in assoluto l'attrice Alena Seredova, la quale, a distanza di alcuni anni dallo choc del tradimento appreso dai giornali del marito Gigi Buffon con la conduttrice Sky Ilaria D'Amico, è riuscita a scherzare, sempre sui media, su quell'infedeltà immortalata su ogni rivista, postando sul suo profilo la sua foto sorridente con due dita dietro la testa e il suo ironico commento: «Per le corna non è mai morto nessuno», ammettendo che dopo un periodo buio «si può stare bene, anzi si può stare anche meglio», confermando il detto popolare che quando si chiude una porta poi magari si apre un portone. Solo che, durante una separazione in atto, quella porta di casa spalancata sui media, dalla quale escono le grida più stridenti e isteriche, e dalla quale vengono vomitate fuori le peggiori accuse e le più feroci critiche nei confronti del partner una volta amato, andrebbe sbarrata e sigillata a priori, perché da che mondo è mondo, i funerali si celebrano in silenzio ed in raccoglimento, ed i morti si possono anche portare al forno crematorio, ma sempre nel rispetto del lutto del defunto, che sia esso una persona in carne ed ossa o un amore finito e perduto per sempre. di Melania Rizzoli