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Beppe Grillo, ora si può dire che il comico genovese è un evasore fiscale

Giovanni Ruggiero
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Il rapporto tra Beppe Grillo e il fisco italiano non è stato sempre idilliaco. Come ha riportato il Foglio, il Gip di Genova, Massimo Cusatti, ha assolto con formula piena l'attore Luca Barbareschi, querelato dal comico genovese per una dichiarazione a Radio2. In quell'occasione, Barbareschi aveva detto: "Faremo la verifica fiscale a Grillo dove ci racconterà tutte le volte che è stato pagato in nero, per vent'anni della sua vita". Leggi anche: Rispunta Grillo accanto a Di Maio, la disperazione: cosa è costretto a fare per lui A dar man forte alla decisione del giudice è stato un verbale dei carabinieri di Santa Margherita Ligure che, nel febbraio 2015, hanno messo nero su bianco le dichiarazioni di un uomo che con Grillo ha lavorato a lungo e che sosteneva di averlo pagato in nero. Quell'uomo era Lello Liguori, impresario che negli anni aveva rilasciato diverse interviste nelle quali aveva ripetuto chiaramente come Grillo avesse intascato soldi senza pagare una lira di tasse. Liguori ai carabinieri ha detto chiaro e tondo, come riporta il Giornale: "Beppe Grillo in quegli anni non era molto famoso e io avevo organizzato circa 4-5 serate nei miei locali, sia al Covo di Nord Est che allo Studio 54 di Milano. Per le serate gli accordi erano che io personalmente pagavo nelle mani del comico Beppe Grillo un assegno di dieci milioni in nero e in contanti. Ribadisco - ha aggiunto ai militari - che tutto ciò avveniva tra me e il comico".

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