Sergio Marchionne e la malattia: "La spalla, il sarcoma, l'embolia cerebrale", cosa l'ha ucciso
Così schietto e diretto in vita, Sergio Marchionne ha vissuto una tragica agonia legata a una malattia avvolta dal più stretto riserbo. L'ex Ceo di Fiat Chrysler è scomparso a 66 anni nella sua stanza al terzo piano dell'ospedale di Zurigo dove era ricoverato dal 27 giugno scorso. Già, ma per cosa? Nessun bollettino ufficiale dai medici, almeno fino a oggi. Solo voci ufficiose e conferme indirette. Leggi anche: "Il vizio di Sergio per le sigarette, non...", l'amico disperato L'unica certezza è l'operazione alla spalla destra, dolorante da diverso tempo. Intervento di routine, l'aveva definito Marchionne parlando con John Elkann e i suoi collaboratori. "Torno tra 5 giorni, non è il caso di stravolgere l'agenda", ribadiva allo staff, confermando gli importanti impegni di queste settimane. Ma forse, rivela Paolo Madron, direttore di Lettera43 storicamente vicino alla famiglia Agnelli, era una finzione: voleva tenere nascosta la gravità della situazione, anche a Elkann (che secondo la ricostruzione non avrebbe potuto nemmeno vederlo, già gravissimo, a Zurigo), per non destare preoccupazioni eccessive anche se il suo affaticamento era ormai evidente a tutti coloro che gli stavano vicino. Leggi anche: Tragico retroscena, "perché si è fatto ricoverare in Svizzera" In realtà al manager sarebbe stato diagnosticato da mesi un sarcoma alla spalla, scrive Madron. Un tumore ai polmoni, scriveva Dagospia già sabato, sottolineando il suo vizio per le sigarette. L'operazione doveva ridurre il male, ma era molto rischiosa. Qualcosa, poi, non sarebbe andato per il verso giusto. Un drammatico precipitare degli eventi, legato a "una embolia cerebrale", a "problemi cardio-vascolari". Un tracollo, non imprevedibile ma improvviso, a cui i disperati tentativi dei medici non hanno portato rimedio. E così, probabilmente da giovedì scorso, Marchionne è rimasto in condizioni subito definite "irreversibili".