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La Fornero fa la choosy: "In Italia non mi capiscono, parlo solo all'estero"

L'ex ministro del Lavoro scottata da una politica "cinica e imbarbarita". Ma non ha nulla da rimproverarsi, neanche gli esodati, e se la criticano è colpa degli italiani "che non guardano ai contenuti"

Roberto Procaccini
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Un'incompresa, sommersa dagli insulti di un paese imbarbarito che non ne apprezza il lavoro. E' così che si descrive l'ex ministro del Lavoro Elsa Fornero, una delle prof imbarcate da Mario Monti nel 2011 nel suo governo di tecnici. E si mette pure a fare la "choosy" (la schizzinosa): "Accetto tutti o quasi gli inviti all'estero - dice ad Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera -; declino gran parte degli inviti in Italia". Insomma, un anno e mezzo da ministro, a confronto con il "livello di cinismo" e "la crudeltà sconcertante" della politica italiana, hanno convinto la Fornero del fatto che è meglio lasciar perdere il Belpaese. "Abbiamo vissuto un imbarbarimento - sottolinea con la penna blu - e io l'ho sperimentato di prima persona". Non ha nulla da rimproverarsi, l'ex ministro. Non il pasticciaccio sugli esodati ("Abbiamo previsto la clausola di salvaguardia per 50mila persone - racconta -, poi siamo saliti a 65mila. Solo dopo si è visto che i numeri non erano quelli") né l'inefficacia della riforma del Lavoro ("Alcuni in Italia la criticano - si lamenta -, spesso dimostrando diconoscerla poco. All'estero la valutano per quella che era: una promessa"). L'erba del vicino è sempre più verde, e l'intelligenza degli stranieri (in contrasto con la brutalità degli italiani) è il filo conduttore dell'intervista. "All'estero si guarda molto più ai contenuti - sostiene la Fornero - e sono consapevoli del lavoro che abbiamo fatto. Sono appena andata in Germania - racconta  - sono cose che fanno piacere". Quello che vale  per lei, vale per l'ex premier: "Il modo in cui stanno trattando Mario Monti - dice - è un po' vergognoso". Ah, poveri prof...

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