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Matteo Salvini, l'amica del liceo Maria Luisa Godino: "Già allora nel diario aveva la foto di Umberto Bossi"

Caterina Spinelli
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"Matteo Salvini a distanza di 30 anni è sempre lo stesso". Lo garantisce Maria Luisa Godino, oggi avvocato, ma ai tempi compagna del liceo dell'uomo che oggi è per tutti noi il ministro dell'Interno. Si sono rivisti per caso, alla Berghem Fest di Alzano Lombardo, galeotto è stato Gianluca Boari, il consigliere leghista che ha riunito i due. Leggi anche: Matteo Salvini non è un razzista, la foto che rivela la verità "Già all'epoca era un leghista. Una volta gli rubai il diario e lui non aveva foto di modelle come tutti gli altri, ma la foto di Bossi. Ha dato la sua vita alla politica quindi si merita tutto quello che è riuscito a fare, potrebbe diventare anche premier, non gli manca nulla". E a chi continua a etichettare Salvini come razzista, a rispondere ci pensa la sua ex compagna di classe, che forse lo conosce meglio: "Non è mai stato un classista o razzista. Io sono terrona, vivevo in periferia, ero figlia di un impiegato postale. Eppure mi regalava le cassette di De Andrè". Leggi anche: "Salvini, per fortuna la sedia elettrica non esiste più", la squallida frase che ha inferocito la Lega Salvini e la Godino hanno condiviso la classe del Manzoni dal 1989 al '92. "Finalmente mi ha chiamata per nome, a scuola usava chiamarsi per cognome" racconta l'avvocato. "Matteo era bravo, brillante ed intelligente, ma senza essere un secchione. Brillava senza dare l'idea di essere uno che studiava. Aveva 7 ovunque, pure in condotta. Il suo essere schietto spesso lo puniva, soprattutto con le insegnanti di sinistra alle quali lui tranquillamente diceva: autori meno rossi no?".

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