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Marco Travaglio, la clamorosa randellata a Beppe Severgnini: "Hai paura di Lega e M5s? Da pompiere a..."

Giulio Bucchi
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Randellate ai "vicecommissari". Marco Travaglio prende di mira le firme dei giornaloni, Corriere della Sera in testa, tutti allarmati per la manovra di Lega e M5s e sugli attenti davanti ai diktat di Juncker e Moscovici. In particolare, il direttore del Fatto quotidiano bastona per bene Beppe Severgnini, definito "la nonna e la zia dell'informazione" per tutti i suoi banali e prevedibili ammonimenti sui pericoli dei cattivoni populisti. Leggi anche: "Finalmente...". La Boschi in topless, prurito erotico al Fatto quotidiano Severgnini, come Aldo Cazzullo, ha scoperto "all'improvviso il giornalismo di opposizione, passando di botto da pompieri a piromani, sfoderando una vena incendiaria che tradiva lo zelo eccessivo tipico dei neofiti. Come se Bruno Vespa, di colpo, indossasse l'eskimo e il passamontagna". "Ora non resta che la bancarotta, la catastrofe, l'apocalisse", ironizza Travaglio, citando il direttore di Sette. A farlo sghignazzare è soprattutto la grande paura del collega a proposito di questo governo, "l'orgoglio dell'incompetenza". "Ah ah, spiritoso - è la sentenza di Travaglio -. Volete mettere invece l'equipaggio di professionisti che c'era prima. Quello dei Renzi, Lotti, Alfano, Lorenzin, Boschi, Madia, Fedeli, e ancor prima quello dei mafiosi, corruttori, papponi, olgettine e nipoti di Mubarak".

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