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Nicola Porro abbatte Luigi Di Maio: "Il suo reddito di cittadinanza è un gravissimo errore"

Matteo Legnani
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"Questo governo ha stanziato almeno 10 miliardi per reddito e pensione di cittadinanza. Con questa strada spera di sconfiggere la povertà. Ovviamente, il risultato non sarà questo". Così Nicola Porro abbatte, in un articolo su Il Giornale, il punto cardine del programma di governo del Movimento 5 Stelle. Al di là delle considerazioni sui "furbetti" che in molti in queste ore stanno affacciando ("da domani in poi sia il lavoratore sia il datore di lavoro in nero avranno l'interesse a non denunciarsi" scrive anche Porro), il corsivista del Giornale la mette sui numeri. "Oggi- scrive - un magazziniere che dovesse lavorare per una multinazionale con un contratto part-time di sei ore al giorno, ha uno stipendio di 950 euro al mese (calcolando il rateo della tredicesima e della quattordicesima). L'economia si regge sugli incentivi. Ebbene, è difficile pensare a un minore incentivo al lavoro di un sussidio siffatto, che è molto competitivo rispetto a tanti stipendi offerti oggi sui posti di lavoro", soprattutto ai giovani. In un Paese che ha un altissimo numero di giovani che non hanno un lavoro né lo cercano, il reddito di cittadinanza rischia di essere una generosissima mancetta a chi sta a casa coi genitori a far nulla. Leggi anche: Golpe finanziario, Nicola Porro svela la verità: conto alla rovescia, "manca poco..."

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